Dal Merito all'Orientamento
Con il D.M. n.63 del 05/04/2023, il Ministro dell'Istruzione e del Merito ha individuato i criteri di ripartizione delle risorse finanziarie finalizzate alla valorizzazione del personale scolastico con particolare riferimento all'attività di orientamento.
Gli obiettivi del Decreto sono … di rafforzare il raccordo tra il primo e il secondo ciclo di istruzione e formazione, … di contribuire alla riduzione della dispersione scolastica e dell’insuccesso scolastico e favorire l’accesso alle opportunità formative dell’istruzione terziaria. (C.M. 985/2023)
Per la redazione di questo contributo le "pietre miliari" sono state: le Raccomandazioni del Consiglio dell'Unione Europea sui percorsi per il successo scolastico del 28/11/2022; le Linee Guida per l'orientamento, relative alla riforma 1.4 "Riforma del sistema di orientamento", nell'ambito della Misura 4C1.5 del PNRR adottate con D.M. del 22/12/2022 n.328; l'Atto di Indirizzo del Ministro dell'Istruzione e del Merito, pubblicato il 28/03/2023, adottato con D.M. del 25/01/2023 e registrato alla Corte dei Conti il 15/02/2023 n.381.
Per superare le disuguaglianze socio-economiche legate soprattutto al territorio e per dare piena attuazione alle riforme previste dal PNRR, il Ministro ha emanato le Linee guida per l'orientamento, che hanno la visione orientante dell'apprendimento, in linea con le Indicazioni Nazionali per il curricolo del 2012.
Gli obiettivi che il Governo vuole centrare sono molti, complessi e strategici.
Si va dalla diminuzione dei divari socio-economici e culturali presenti tra le Regioni e all'interno dei loro rispettivi territori, alla creazione di nuove competenze necessarie per realizzare le Azioni del PNRR, dalla diminuzione della dispersione scolastica esplicita e implicita al recupero del mismatch delle competenze esistente attraverso il Reskilling, l'Upskilling e l'Empowerment.
Il Campus: l'idea nuova che viene dal passato
L'idea che appare vincente e risolutiva, perché capace di contrastare l'insuccesso scolastico, dovuto alla dispersione esplicita e implicita, è quella di organizzare la scuola come un Campus formativo.
Attraverso passerelle e "scialuppe" formative e ri-orientative, si faciliterà il passaggio dal sistema liceale al sistema tecnico o professionale, statale o regionale, e viceversa, per garantire il successo formativo di ogni studente trasformandolo in capitale umano.
Si tratterà di riorganizzare attraverso gli istituti delle reti, dei partenariati, delle collaborazioni, delle associazioni, tutte le scuole secondarie presenti in un dato ambito/territorio (licei, ist. tecnici, ist. professionali, centri di formazione professionali e apprendistato formativo), reciprocamente interconnesse e di pari dignità culturale, in un sistema educativo unitario. (G. Bertagna – Autonomia: storia, bilancio e rilancio di un'idea)
Anche i CPIA saranno coinvolti a svolgere azioni rinnovate e ampliate di accoglienza, orientamento e accompagnamento degli adulti nel mondo del lavoro.
Orientarsi per orientare
Dall'analisi delle attività proposte in chiave orientativa, quella che bisogna rafforzare riguarda la formazione delle due figure chiave di questa rivoluzione tanto attesa: il tutor e l'orientatore. Ci si riferisce alla durata e ai contenuti della formazione necessari a trasformare un docente in un tutor, capace di programmare il "progetto di vita" di ogni studente affidatogli, oppure in un orientatore dell'intero istituto scolastico, in grado di gestire dati strategici tali da agevolare gli studenti nella prosecuzione degli studi o nell'ingresso nel mondo del lavoro.
Le linee guida individuano anche il monte ore dei moduli curricolari di orientamento nella scuola secondaria.
Per quella di primo grado e per il biennio di secondo grado, i moduli saranno di trenta ore da attivare anche in orario extra curricolare. Mentre, per il triennio della scuola secondaria di secondo grado saranno curriculari di trenta ore.
La gestione e l'organizzazione
Tanti sono gli interrogativi che emergono dalle Linee guida ai quali è molto difficile dare delle risposte esaustive.
Ci si interroga: chi potrà concretamente gestire e organizzare, a livello centrale e locale, la formazione degli orientatori? chi stabilirà i settori verso cui indirizzare i discenti? i settori saranno determinati a livello centrale dal Ministro, oppure a livello locale dagli USR, attraverso accurate analisi dei punti di forza e di debolezza dei territori cui afferiscono le singole istituzioni scolastiche?
A parere mio, le Policies del Governo debbono favorire l'orientamento e la formazione di competenze strategiche valide fino al 2050 per migliorare stabilmente l'economia, il benessere e la promozione della persona umana.
Infine, il Ministro, con un nucleo di Dirigenti Tecnici coadiuvati da esperti internazionali, provenienti dai Paesi i cui sistemi educativi sono all'avanguardia e primeggiano nelle indagini internazionali, si dovrà occupare della formazione dei dirigenti scolastici e degli insegnanti di ruolo e precari oltre che dei docenti tutor e dei docenti orientatori.
La formazione del corpo docente e del dirigente scolastico sarà decisiva per dare senso all'orientamento proficuo degli studenti e alle azioni poste in essere dalla scuola.
Inoltre, i patti educativi di comunità per il contrasto alla povertà educativa stipulati tra le scuole, singolarmente o costituite in rete, e gli enti locali, le associazioni di volontariato, il mondo produttivo e le altre agenzie formative presenti sul territorio dovranno promuovere il riorientamento e la valorizzazione delle competenze possedute in modo proattivo.
Sostenere l'orientamento per le competenze strategiche specificate da Agenda 2030 e dal PNRR, diventerà determinante per l'accountability delle scuole che favoriranno la promozione della persona umana, la creazione di capitale umano e il successo formativo degli alunni italiani e stranieri.
Vincenzino O. Saia