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Invalsi una questione di... Equità

08 Luglio, 2023

L’invalsi è un organismo nato negli anni 90 sotto il nome di CEDE e già,sotto questo nome svolgeva attività di valutazione e ricerca.

Il suo ruolo importante fu confermato con il  dlgs 258 del 1999,  a seguito della riforma del titolo quinto della costituzione e  con la legge 3 del 2001 istitutiva dell’autonomia, cominciando ad affiorare,così, sulla scena delle istituzioni scolastiche considerate ormai organismi  autonomi . 

 Con il d.p.r 286/04 viene istituito per la prima volta con questo nome e cominciò a fare le prime rilevazioni degli apprendimenti. Dal 2008 diventa operativo su tutto il territorio nazionale. Insieme con il RAV ed il pdm, configurati dal dpr 80/2013, diventa uno strumento vincente di una scuola che si sa interrogare su suoi obiettivi e su suoi risultati.

Il rav da compilare, con un format fornito dall’invalsi, a cura delle scuole per la valutazione interna  è strutturato in quattro aree: 1. area descrittiva 2. area valutativa,  (sezioni 2 e 3);  3. area riflessiva (sezione 4); 4. area proattiva(sez. 5). I dati sono visualizzati da parte delle Istituzioni Scolastiche su una piattaforma interattiva online ad accesso controllato, denominata Piattaforma Operativa Unitaria (POU), alla quale le scuole accedono con apposite credenziali per prendere visione e, quando possibile, modificare, integrare le informazioni, esprimere giudizi di valutazione e definire priorità. I dati presenti nel RAV delle scuole sono veicolati anche all’esterno, attraverso il portale Scuola in chiaro, piattaforma interattiva online ad accesso libero, che dà la possibilità di prendere visione delle informazioni che la scuola decide di rendere pubbliche. 

Se parliamo di scuola dell’autonomia e di rilevazioni nazionali dobbiamo considerare i L.E.P. ovverosia i livelli essenziali delle prestazioni,che devono essere uguali su tutto il territorio nazionale come proclama l’art 117 della costituzione. Bisogna però ricordare che con la legge 53 del 2003 si è cercato di avviare un’autonomia differenziata dove alcune regioni del nord vorrebbero definire da sole le LEP

Chiaramente le rilevazioni nazionali corrispondono a delle indagini internazionali istituite da organismi stranieri. Citiamo fra queste  l’ocse pisa   e l’IEA. 

 Possiamo quindi rivedere il concetto di obbligo scolastico:per esempio OBBLIGO SCOLASTICO IN FUNZIONE DEI LEP: pensarlo solo per 10 anni o è necessario che entro questi 10 anni si raggiungano certe abilità e competenze, che alcuni studiosi quantificano intorno al conseguimento di 420 punti della scala OCSE-PISA di comprensione dei testi di scienza e matematica? Quindi DIRITTO ALLO STUDIO dalla QUANTITA’ alla QUALITA’in un contesto sovranazionale.

Il 13 marzo del 2016 viene dato all’invalsi un ulteriore compito quello della formazione e guida dei NEV i nuclei esterni di valutazione. Vengono,quindi esaminate 300 scuole,su tutto il territorio nazionale  da Valutatori, formati e inviati nelle scuole dell’INVALSI .I sopradetti risultati possono essere proficuamente messi a confronto con la RUBRICA di AUTOVALUTAZIONE delle SCUOLE. I Nuclei di valutazione esterna (NEV), hanno operato con un protocollo di lavoro comune su tutte le scuole valutate, e con una metodologia prevalentemente qualitativa, basata su interviste, focus group, analisi documentale di tutti i principali materiali e documenti tecnici utilizzati dalle scuole. Risulta positivo l’indice di inclusione delle scuole mentre nel processo “Ambiente di apprendimento” spesso ci si concentra sulle dotazioni in essere di tipo tecnologico (presenza di LIM, di connettività) piuttosto che sulle dimensioni metodologiche innovative, che sembrano condivise solo in piccoli gruppi. Dai RAV si registra positivamente un mutamento in corso per adottare metodologie innovative .

Tutte le componenti della scuola si sono abituate a vedere ormai l’invalsi come un aiuto per acquisire una buona conoscenza dei livelli cognitivi ed il diverso grado di apprendimento degli alunni. Difatti compito precipuo dell’invalsi è costruire una scuola dominata dal principio di equità: ridurre l’impatto del contesto sociale sul grado di apprendimento delle varie discipline nei vari ordini di scuola. I risultati delle rilevazioni INVALSI dovrebbero essere utilizzati dalle scuole non tanto per “misurare” i risultati degli allievi in termini oggettivi, quanto per capire e conoscere la qualità degli apprendimenti in fase di acquisizione. Le prove, d’altra parte, sono “ancorate” ai traguardi e agli obiettivi delle Indicazioni Nazionali ed esprimono una idea dinamica dei saperi disciplinari, mettendone in evidenza competenze, concetti, linguaggi. 

La legge 107/2015 crea una rivoluzione nella scuola ed accentua l’importanza dell’efficienza ed efficacia dell’agire amministrativo,già propugnata dal dpr 165/01 e dal dpr 150/09. Grande importanza viene data al merito sia dei docenti che discenti(  art 1 comma 21 e 29)  portando avanti,così,la mission dell’Invalsi.

Per arrivare ad una conclusione ricordiamo che gli studi compiuti dall’invalsi hanno dato grande importanza all’abilità di lettura che risulta un importante predittore delle competenze digitali,mission n 5 del pnrrr. L’indice di equità ,di cui abbiamo parlato sopra,in Italia è fermo ad 8 e,purtroppo,nelle periferie scende a 4 e nel sud la differenza tra scuole è rilevante. Nella scala da 1 a 5 l’Italia arriva al livello1 alla quinta elementare e dopo 8 anni la nostra scuola arriva al livello 3-accettabile-  detto anche di galleggiamento. 

L’obiettivo europeo ora sarà quello dei bimbi da 0 a 3 anni (mille giorni di vita) in modo che ci sia equità per loro, altrimenti i bimbi meno seguiti dai contesti scolastici o familiari avranno bisogno di più competenze per superare il gap della provenienza sociale.

Capiamo,quindi,che il peso del contesto socio economico non è stato superato. Una soluzione proposta è il lavoro sulle competenze non disciplinari(character skills ,intelligenze artificiali,soft skills) che possono essere di aiuto per il raggiungimento di un alto grado di equità .Altra soluzione proposta è un’ottima raccolta di dati o rilevazioni che sicuramente sarà di aiuto agli alunni più fragili.

Rossana Prestifilippo

admin
08 Luglio, 2023