Lotta contro la dispersione scolastica: Utopia o possibile realtà?
Esistono molteplici fattori che possono causare il fenomeno della dispersione scolastica.
Alcuni studenti possono affrontare difficoltà finanziarie o familiari che li costringono ad abbandonare la scuola per contribuire al reddito familiare ma, la maggiore causa è quella di sentirsi non accettati all’interno di un gruppo. L'insoddisfazione accademica, il bullismo o la mancanza di interesse per il sistema educativo, rappresentano un fattore significativo. Per superare questi ostacoli, la scuola deve diventare veramente inclusiva.
La prima cosa da tenere presente, quando si parla di inclusione, è la differenza di alcuni termini, che spesso vengono utilizzati indifferentemente ma che hanno significati profondamente diversi: inserimento, integrazione ed inclusione.
L'inserimento si riferisce all'idea di far entrare gli studenti con difficoltà, non solo fisiche ma, anche, sociali e culturali, all'interno del sistema scolastico tradizionale, però, accade che questi studenti, possano essere separati dai compagni o esclusi dalla partecipazione riguardanti alcune attività o progetti didattici. L'inserimento comporta, quindi, solo la presenza fisica degli studenti particolari, all'interno della scuola.
L’integrazione va oltre l'inserimento, poiché mira a includere gli studenti con difficoltà nelle classi regolari e a promuovere l'interazione e la partecipazione con gli altri compagni ma, spesso, vengono utilizzati alcuni servizi di supporto aggiuntivi.
L'inclusione scolastica rappresenta, invece, un concetto più ampio, perché mira a creare un ambiente educativo che sia accessibile, rispettoso e rispondente alle esigenze di tutti gli studenti, senza discriminazione o esclusione. Implica, non solo l'accesso fisica ma, anche, l'accettazione sociale, l'adattamento del curriculum, l'uso di strategie personalizzate ed il coinvolgimento attivo di tutti gli studenti nella comunità scolastica.
In altre parole, mentre l'inserimento si riferisce all'ammissione fisica degli studenti con difficoltà, l'integrazione va oltre, consentendo loro di partecipare alle stesse attività dei loro coetanei.ma solo l'inclusione scolastica ha lo scopo di creare ambienti educativi nuovi, che accolgano e supportino pienamente tutti gli studenti, promuovendo l'uguaglianza e il pieno sviluppo delle loro potenzialità.
Per far sì che venga realmente raggiunta l’inclusione dell’alunno con difficoltà è necessario creare un ambiente scolastico accogliente ed empatico che valorizzi la diversità e promuova l'accettazione di ogni individuo, organizzare attività di sensibilizzazione che aiutino gli studenti a comprendere e ad apprezzare le differenze, favorendo, in questo modo, la creazione di un clima di rispetto reciproco. E’ indispensabile svolgere valutazioni approfondite per identificare le esigenze individuali degli studenti, sia in termini di apprendimento che di supporto sociale ed emotivo.
Diventa doveroso pianificare strategie personalizzate per soddisfare le esigenze di ciascuno, adattando il curriculum, l'organizzazione delle lezioni e l'uso di strumenti didattici in modo appropriato. Favorire la collaborazione tra insegnanti, personale scolastico e famiglie, diventa fondamentale, per creare una rete di supporto solida ed efficace e, di conseguenza, arginare la dispersione. E’ un’ottima strategia coinvolgere attivamente gli studenti nel processo decisionale riguardante il loro apprendimento, incoraggiando la partecipazione attiva ed il senso di responsabilità, al fine di. cercare soluzioni con supporto adeguato per gli studenti che necessitino di particolare attenzione.
In ultimo, ma non per questo meno importante è l’introduzione, all’interno del curriculum scolastico, del concetto di educazione alla diversità, promuovendo la comprensione interculturale, l'inclusione di genere e l'accettazione delle differenze individuali. Potrebbe diventare significativo organizzare eventi, progetti o attività che celebrino la diversità e incoraggino la partecipazione attiva di tutti gli studenti.
Favorire l’inclusione è fondamentale ma, per combattere la dispersione scolastica, bisogna anche lavorare sui rapporti scuola-famiglia. Il coinvolgimento dei genitori e delle famiglie è un fattore cruciale. Le scuole dovrebbero promuovere una comunicazione aperta e costante con le famiglie, attraverso il coinvolgimento di queste ultime, all’interno del percorso educativo degli studenti., organizzare incontri regolari, fornire informazioni sulle risorse disponibili e coinvolgere i genitori nelle attività scolastiche per aiutare a creare un ambiente di sostegno per gli studenti.
È fondamentale, poi, essere consapevoli dei segnali di allarme che indicano il rischio di abbandono della scuola. Gli insegnanti, gli assistenti sociali e gli operatori scolastici devono essere formati per riconoscere questi segnali ed intervenire tempestivamente. Monitorare l'assiduità, il rendimento accademico e il comportamento degli studenti può contribuire a individuare chi necessita di un supporto. Ogni studente ha bisogni diversi, quindi, è importante offrire un aiuto individualizzato. Programmi di tutoraggio, sia individuali che di gruppo, possono aiutare gli studenti a superare le difficoltà e a migliorare le proprie competenze. Inoltre, fornire servizi di consulenza e supporto emotivo, può aiutare gli studenti a gestire lo stress e le sfide personali che potrebbero influire sul loro rendimento scolastico e, di conseguenza sull’eventuale decisione di abbandonare gli studi.
In conclusione, la lotta contro la dispersione scolastica può trasformarsi da utopia in realtà, basta solo un po’ di collaborazione e la voglia di mettersi in gioco in prima persona..
Rosina Emanuela