Il diritto all’orientamento come pieno sviluppo della persona
L’orientamento nella formazione ha carattere poliedrico ed agisce attraverso un insieme di azioni su più dimensioni.
Certamente esso è un insieme di iniziative che accompagnano la persona nella scelta ponderata degli studi da intraprendere e nella professione futura da voler avviare, tuttavia non è solo questo. L’orientamento è un diritto fondamentale in quanto sostiene il pieno sviluppo della persona, l’uguaglianza sostanziale ed il diritto al lavoro secondo le proprie possibilità tutelati dagli art. 2, 3 e 4 della Costituzione.
Negli ultimi decenni si è passato da una concezione dell'orientamento psicometrico ad un orientamento di tipo formativo che mira a sostenere gli studenti e le studentesse a prendere coscienza delle proprie inclinazioni, delle proprie capacità ed abilità. Attraverso un processo autopoietico e metacognitivo si favorisce lo sviluppo conoscitivo, affettivo e motivazionale degli alunni. Spesso gli studenti non riescono a seguire fino in fono le proprie inclinazioni perché ingabbiati in modelli precostituiti a cui conformarsi che possono apparire, in un certo contesto storico-sociale, il paradigma d’elezione da seguire.
La verità è che non esiste una strada uguale ed oggettivamente migliore per tutti. Celebre è la massima attribuita al pensatore cinese Confucio “scegli il lavoro che ami e non lavorerai mai, neanche per un giorno in tutta la tua vita”. Pensiero condivisibile ma affinché scatti quell’affezione a ciò che si fa, è necessario possedere una inclinazione naturale che renda semplice il governare un’attività che per un altri potrebbe apparire di difficile realizzazione. L’orientamento deve accompagnare in questa scoperta e questa consapevolezza di sé.
L’orientamento è identificato dalle politiche europee come uno strumento fondamentale per prevenire la dispersione scolastica ed agevolare i giovani nella piena realizzazione del proprio progetto di vita. La strategia di Lisbona, il programma “Istruzione e formazione 2010” hanno individuato l’orientamento quale metodo per sostenere l’apprendimento permanente (Life Long learning).
Le politiche di orientamento sono state caratterizzate con il fine di perseguire gli obiettivi della Strategia Europa 2020 e della successiva Agenda 2030.
Questa cornice politica ha dato vita a diverse regolamentazioni riguardanti l’orientamento ed in particolare alla Linee guida del 2005 e del 2014.
Il Piano Nazionale di ripresa e Resilienza nella Missione 4 Componente1 prevede la Riforma dell’orientamento (Riforma1.4) attraverso l’introduzione di «moduli di orientamento formativo – da ricomprendersi all’interno del curriculum complessivo annuale – rivolti alle classi quarte e quinte della scuola secondaria di II grado, al fine di accompagnare gli studenti nella scelta consapevole di prosecuzione del percorso di studi o di ulteriore formazione professionalizzante (ITS) ».
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha dato attuazione alla Riforma dell’Orientamento previsto dal PNRR attraverso il Decreto ministeriale n. 328 del 22 dicembre 2022 che prevede l’adozione delle Linee guida per l'orientamento. Esse si sostanziano in tredici punti: l’orientamento scolastico nel contesto nazionale; Il quadro di riferimento europeo sull'orientamento nelle scuole; l'orientamento nei quadro di riforme del PNRR; Il valore educativo dell'orientamento: l’ orientamento nei percorsi di istruzione secondaria; la certificazione delle competenze quale strumento per l'orientamento; i moduli curricolari di orientamento nella scuola secondaria.; E-Portfolio orientativo personale delle competenze; consiglio di orientamento, curriculum dello studente ed E-Portfolio; piattaforma digitale unica per l'orientamento; la formazione dei docenti; Risorse e opportunità per la gestione dell'orientamento da parte delle scuole; monitoraggio delle linee guida e valutazione dell'impatto.
Le linee guida parlano al tempo futuro e saranno da vedere l’effettiva attuazione e la ricaduta sulla realtà scolastica. La prima azione che il Governo ha avviato è quella dell’istituzione delle figure del docente tutor e del docente orientatore. Il DM n. 63 del 5 aprile 2023 individua i criteri di ripartizione e le modalità di utilizzo dei 150 milioni di euro da distribuire alle scuole superiori di secondo grado per il docente tutor e il docente dell'orientamento.
La Circolare n. 958 del 5 aprile 2023 ha fornito le prime indicazioni sul tutor scolastico a cui ha fatto seguito la Circolare n. 1039 del 17 aprile 2023 e relativo webinar. Le istanze per espletare la funzione di docente tutor sono scadute il 31 maggio ma ancor prima della chiusura, secondo la testata Repubblica con un articolo a firma Corrado Zunino del 23 maggio 2023, i «dirigenti scolastici stanno faticando in diverse aree d'Italia per trovare docenti volontari».
Fortunata Besaldo