La scuola pubblica: Civitas romana.
«La scuola mi serve per cercare di trasformare i sudditi in popolo sovrano, gli operai ed i contadini sfruttati in persone consapevoli e capaci di rivendicare i propri diritti» Don Milani
Art 34. La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Costituzione Italiana sancisce il diritto allo studio come diritto costituzionale (Art.34). L’istruzione è lo strumento per combattere: povertà, emarginazione e sfruttamento. È quell’opportunità di leggere il mondo con occhi nuovi e guardate al futuro con speranza.
La scuola pubblica dà questa opportunità a tutti.
Nella scuola nasce e cresce il cittadino di oggi e di domani: imparare a leggere, a scrivere e a far di conto, non è scontato, l’Italia ci garantisce questo diritto. Il sistema scolastico italiano vuole una formazione culturale di base per i suoi cittadini, che sia il più a lungo possibile “disinteressata”, al fine di formare competenze e valori duraturi. La scuola pubblica è un promotore sociale, dove si incontrano e si integrano individui diversi per radici sociali, culturali ed economiche. L’incontro, nella diversità, è motivo di arricchimento e di crescita.
L’istruzione pubblica è il sistema di educazione, gestito, finanziato e organizzato a livello statale o locale dalla pubblica amministrazione. Un importante investimento che lo Stato fa per i suoi cittadini; infatti, con l’obbligatorietà scolastica si arriva alla scolarizzazione di tutti, uno strumento adottato a metà dell’Ottocento e acquisito dalla maggior parte dei Paesi del mondo, per contrastare l’analfabetismo e il lavoro minorile.
Oltre alla scuola pubblica c’è anche la scuola privata, scuole non gestite dallo Stato. Queste scuole non statali si suddividono a loro volta in due categorie: le scuole paritarie e le scuole private. Le prime svolgono un servizio pubblico e adempiono a determinati ordinamenti per essere parificate, pertanto sono assimilabili a quelle statali. Mentre le scuole private sono scuole che godono di ampia autonomia, poiché non sono gestite dallo Stato. Gli studenti assolvono in ogni caso l’obbligo d’istruzione secondo la normativa italiana (legge 62 del 2000 e legge 27 del 2006).
Quintiliano nell’”Istitutio Oratoria”, affermava la superiorità della scuola pubblica su quella privata, poiché la tipica collettività delle scuole pubbliche stimola una positiva competizione interpersonale e intellettiva, contro l’esaltazione dell’individualità propria delle scuole private.
Il grande valore della scuola è racchiuso nella sua alta missione…. un valore inestimabile per la società! La scuola, per compiere questa missione, ha dalla sua parte i docenti, persone capaci di assumere l’onere e l’onore di essere dei riferimenti per gli studenti. Attraverso le loro parole, ma ancor di più il loro esempio, essi sono capaci di generare un cambiamento, una trasformazione. Il docente è l’emblema di un uomo in cammino, di colui che non smette mai di ricercare. Il cammino deve essere condiviso e percorso insieme, perché abbia maggiore valore: da ognuno c’è da imparare.
I docenti si potrebbero paragonare ai cittadini romani, gli abitanti della Civitas, costruita e alimentata da persone che appartengono a culture differenti ma che scelgono di “assoggettarsi all’imperio della stessa legge”, i cittadini romani non sono uniti dalle stesse origini, ma dallo stesso fine. I docenti devono perseguire lo stesso fine, la formazione umana, culturale e sociale dell’allievo affidatogli.
La scuola pubblica costruisce la Civitas, con il dialogo, la capacità di accogliere, la passione e l’intelligenza, che sono propri del maestro, faro che guida e orienta nella tempesta dei nostri tempi.
La scuola deve essere capace di promuovere quelle “risorse rinnovabili” che sono la fiducia, la speranza, l’attesa e nonostante le turbolenze sociali deve essere una forza tranquilla, costante e tenace.
La scuola pubblica è una casa per tutti, dove ognuno può esprime la sua individualità e al contempo crescere in una comunità multietnica, aperta, solidale, gioiosa, unita nella diversità.
Tutti noi docenti siamo al servizio della scuola, con diversità di caratteri, di sensibilità, di saperi…vogliamo credere nella nostra scuola e vogliamo costruirla ispirandoci ai grandi valori che le danno forza.
«La scuola pubblica è tale perché tutti sono chiamati a costruirla e a condividerne i valori; ed è in questa caratteristica di universalità che sta la sua forza». Giancarlo Cerini
Fausta Di Cianni