Intelligenza Artificiale, alleata del “come pensare”
Con l’arrivo del PNRR, la scuola ha avuto occasione di considerare l’Intelligenza Artificiale una strategia di apprendimento basata sull’indagine e la piena partecipazione delle ragazze e dei ragazzi, l’Inquiry Based Learning.
Si parte da come pensare, come elaborare pensieri che orientino le giovani menti al progresso, senza tralasciare il vissuto, i valori, l’educazione.
Il “come pensare” ha molte direzioni, ma la traiettoria da non perdere è quella educativa, morale. Intelligenza Artificiale infatti, non significa sostituire le capacità e le funzioni umane, ma piuttosto usare le funzioni artificiali per approfondire, arricchire, progettare. Ad esempio Alexa, Siri sono un aiuto per cercare quel che ci serve, per eseguire comandi, ma non possono certo sostituirsi a noi.
Parlare di AI, significa educare al pensiero tecnologico divergente, per imparare, continuare a percorrere la strada del progresso senza abbandonare la propria identità personale e sociale. Potremmo avere un grande alleato, più di molti atteggiamenti e utilizzi errati dei social media ad esempio, che si rivelano dannosi per bambine, bambine, ragazze e ragazzi.
Essi spesso si lasciano influenzare da un pensiero già costruito da altri, certi di poter organizzare una vita facile, senza problemi o sacrifici e ancor più grave, senza valori, senza la supervisione di adulti consapevoli.
Quando leggiamo di tragedie tra i giovani, possiamo notare anche che la scuola è accusata di fare poco per l’educazione emotiva, affettiva e sessuale. In molte realtà però, questo già avviene, ma non dimentichiamo che prima di tutto, la famiglia ha la facoltà di orientare e suggerire esempi concreti di buone condotte. Prima ancora che L’AI entri a pieno ritmo nelle scuole, è necessario che i genitori si documentino e siano la risposta a molte domande dei figli.
L’Intelligenza Artificiale, attraverso la chat, le diverse applicazioni, può essere un valido supporto per le famiglie. Non tutti hanno la possibilità di aprire la mente a pensieri di cambiamento e futuristici, ma è necessario farlo, o affidarsi a esperti del settore per non rischiare di stare un passo indietro, per evitare di leggere post e informazioni dal web privi di contenuti emozionanti, ma densi di superficialità e parole pericolose, disarmanti.
Il progresso non si ferma, prima di schierarci contro un sistema che evolve, proviamo noi adulti a capire questa evoluzione e a trovare il modo di renderla fruibile con le caratteristiche che noi scegliamo, noi persone, noi dotati di calore, emozioni, buon senso.
Ho provato a preparare una lezione per i miei piccoli alunni, usando la Chat GPT, spiegando loro in modo molto semplice la funzione e le aspettative. Le informazioni già in possesso dell’AI, hanno permesso a me e al gruppo classe, di creare una mappa, arricchirla con immagini, elaborare un documento da studiare e strutturare una lezione interattiva.
Ecco allora che il “come pensare” diventa una risorsa a scuola, un modo per insegnare a guardare da un’altra prospettiva; non uno smartphone per occupare la mente ed escludersi dal mondo, ma uno strumento per cercare di capire e abbracciare il progresso del mondo.
Di fronte a tutto questo, cerchiamo le risposte e rendiamole fruibili anche all’Intelligenza Artificiale, per essere ancora una volta noi esseri umani i protagonisti delle scelte e dei modelli che verranno proposti e in quel caso, avendoli elaborati noi con preparazione e dominanza, non potremo far altro che accettarli e diffonderli.
Silvia Ferrari