Nuovi orizzonti e nuovi paesaggi
L'introduzione dell'intelligenza artificiale nella scuola apre scenari didattici innovativi, capaci di cambiare il modo di fare scuola per rendere consapevoli gli studenti delle opportunità che il XXI secolo offre.
La rivoluzione dovrà interessare sia i contenuti disciplinari sia l'azione didattica con innovativi paradigmi culturali tali da unire come ponti la cultura classica alla cultura digitale in modo sinergico.
Inoltre, l'innovazione dovrà attenzionare gli aspetti etici agiti dagli insegnanti. Il focus etico andrà spostato anche verso le macchine e gli algoritmi che generano l'intelligenza artificiale. Essi non avendo ancora alcuna personalità giuridica, non hanno responsabilità e non possono essere perseguiti dalle leggi in caso di abusi nelle dimensioni della privacy e della speculazione economica.
Pertanto, le difficoltà emerse e connesse con la transizione ecologica e digitale hanno soluzioni complesse e di difficile individuazione.
Quindi, individuare in tempo i punti di debolezza e di forza della scuola italiana diventa strategico per sfruttare i finanziamenti e le opportunità offerte dal PNRR, per superare le minacce presenti nel mondo della scuola in termini di infrastrutture, cultura digitale e aggiornamento professionale di tutto il capitale professionale e sociale della scuola.
Per quanto riguarda l'aspetto didattico la rivoluzione tecnologica dovrà porre l'attenzione sul ruolo dell'insegnante, sull'etica educativa e sulle competenze che gli alunni dovranno possedere per essere protagonisti nel futuro che è già presente.
Una nuova piattaforma educativa.
Da più agenzie educative, italiane e internazionali, arrivano strategie educative innovative in linea con i cambiamenti attuali.
Save the Children ha già introdotto una piattaforma educativa basata sull'intelligenza artificiale generativa come ChatGPT.
Il progetto mira alla conoscenza e al funzionamento degli algoritmi dell'intelligenza artificiale e di come addestrare quelle generative affinché possano produrre scritti, disegni o progetti complessi, completi e corretti.
Anche l'INVALSI sta analizzando le possibilità offerte dall'intelligenza artificiale nella didattica e sta valutando i profondi cambiamenti che la scuola dovrà subire per essere pronta alle trasformazioni della società e alla natura del lavoro che richiederanno un approccio educativo innovativo.
Le competenze fondamentali da trasmettere saranno: alfabetizzazione, informazione e big data; navigare, ricercare e filtrare dati, informazioni e contenuti digitali; saper implementare in ambienti di learning machine i dati raccolti.
A tal proposito, una possibile UDA da proporre anche in percorsi interdisciplinari potrebbe articolarsi come segue:
Conoscenza: essere consapevoli che i motori di ricerca, i social media e le piattaforme di contenuti utilizzano algoritmi di intelligenza artificiale capaci di generare risposte adeguate all’utente, mostrandogli anche contenuti simili non richiesti "personalizzazione della ricerca".
Abilità: saper formulare le richieste per ottenere i risultati desiderati quando si interagisce con smart speaker come Siri e Alexa o con intelligenze artificiali generative come ChatGPT.
Attitudine: saper valutare i vantaggi e gli svantaggi dell’uso di motori di ricerca basati sull’intelligenza artificiale.
Se dobbiamo aumentare il livello di abilità di tutti gli studenti, quali cambiamenti potrebbero essere necessari per la didattica e la valutazione? L'intelligenza artificiale ci potrebbe essere d'aiuto?
Sarà necessario riprogettare il curricolo delle scuole affinché possa includere gli apprendimenti nel campo dell'informatica, dell’intelligenza artificiale e dei big data. Bisognerà prevedere anche investimenti per favorire l’aggiornamento delle competenze del corpo docente.
Per monitorare il livello delle competenze acquisite dagli studenti, sarà necessario rivedere la valutazione e adeguare le rubriche docimologiche ai nuovi saperi in conformità alle competenze chiave europee.
Di fondamentale importanza sarà proteggere la relazione insegnante-alunno dal rischio del "self organism system of learning" (apprendimento auto organizzato) sperimentato dal Prof. Sugata Mitra nel progetto "Hole in the wall".
È la comunità educante a creare senso, relazioni e cura con gli studenti e le loro famiglie attraverso competenze analogiche come le soft skills.
Sarà necessario che i decisori politici si interroghino su come l’intelligenza artificiale possa favorire l’apprendimento umano promuovendo la collaborazione tra educatori, centri di ricerca e aziende del settore per la progettazione responsabile dell'intelligenza artificiale.
Inoltre, per far ripartire l'ascensore sociale e tutti i settori della produzione, sarà opportuno rivedere la mission, la vision e la governance della scuola.
La rotta dell'innovazione dovrà essere tracciata dal Governo. Il Ministro dell'Istruzione e del Merito, coadiuvato da dirigenti tecnici e da esperti internazionali, dovrà gestire a livello centrale tutte le risorse per evitare che vengano disperse.
I dirigenti scolastici, agendo una leadership ecosistemica, avranno il compito di collegare proficuamente l'ecosistema scolastico al territorio e alla Nazione per promuovere la persona umana e il successo formativo di tutti. Sarà necessario che la governance scolastica sia attenta ai cambiamenti e alle innovazioni per gestire armonicamente tutte le risorse umane, materiali e finanziarie.
La Scuola dovrà avere il coraggio di costruire il futuro migliore.
Vincenzino O. Saia