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Intelligenza Artificiale ed Intelligenza Emotiva: Complessità nella sinergia

30 Dicembre, 2023

Era il 1980 quando Caterina, un robot donna, tentava di “risolvere” le difficoltà relazionali di Enrico Menotti. 

Emblematico e precursore dei tempi, il film di Alberto Sordi “Io e Caterina” già più di quarant’anni fa richiamava, sicuramente in chiave ironica, lo spazio che avrebbe pervaso l’intelligenza artificiale e quanto avrebbe inciso sulla nostra quotidianità, fino a rendersi indispensabile e tradursi, in una certa forma, in una nostra schiavitù.

Riflessioni significative potrebbero passare inosservate, prima fra tutte la fatica dell’essere umano a realizzare legami rilevanti.

Alla sarcastica riflessione della moglie Marisa di aver trovato finalmente la sua donna ideale, Enrico risponde di non essersi sentito mai così felice, avendo a disposizione una donna-macchina tuttofare, seppur senza anima e priva di sentimenti: “…io devo solo dire a Caterina di cosa ho bisogno e lei lo fa. Lo fa, senza discutere, senza sentirsi umiliata, frustata…” (Alberto Sordi in “Io e Caterina”, 1980).

Sono le macchine veramente prive di sentimenti, emozioni e stati d’animo?

Potrà un giorno non tanto lontano l’Intelligenza Artificiale provare simpatie, rabbia, invidia, gelosia, gioia, disgusto…?

Partendo dall’autoconsapevolezza, cioè dalla consapevolezza realistica di sé, e attraverso un percorso di autoregolamentazione e gestione di sé, che consiste nello sviluppo delle abilità di riconoscere e di influenzare le proprie emozioni, i propri sentimenti e le proprie azioni, l’essere umano si diletta nella gestione delle relazioni, ossia nella capacità di gestire i conflitti e realizzare rapporti interpersonali equilibrati e duraturi. Sviluppare una costante motivazione ad andare oltre ed educarsi all’empatia permette all’individuo di percepire sentimenti, emozioni, aspettative, tribolazioni dell’altro, in una sinergica intesa con l’alterità.

Nel film, Caterina si arrabbia; è delusa e si sente a disagio per essere stata trascurata dal “suo uomo”.

L’uomo, che apprezza l’assenza di un confronto con la donna-robot (dal film: “...è proprio questa la bellezza del nostro rapporto. Vedi, da quando c’è Caterina in questa casa non ci sono più discussioni…”), dovrebbe, in realtà, essere terrorizzato dall’idea di essere sostituiti anche nel dialogo con l’altro da macchine, che al nostro posto pensano, senza contraddittorio alcuno, privandosi così di ogni occasione di crescita. Questa possibilità di non esercitare più la capacità di prendere decisioni e gestire i conflitti è veramente positiva per l’uomo?

Qual è lo spazio dell’uomo nell’era della tecnica e della complessità? 

Come sostiene Umberto Galimberti, filosofo contemporaneo, l’aspetto della storia contemporanea è l’innovatività e, pertanto, in termini di “civiltà informatica” non sappiamo quello che sarà delle future generazioni, pervase ormai dall’etica della tecnologia, il cui principio cardine è appunto “si deve fare tutto ciò che si può fare”. 

E se ancora non è chiaro se la tecnica ha il diritto di fare tutto quanto essa può, è pur vero che l’etica non è in grado di bloccare questa irrefrenabile corsa della tecnica a fare ciò che può: una relazione alquanto ambigua tecnica-etica, poiché l’intelligenza artificiale, quando sarà in grado di dire all’uomo cosa deve fare, quando, come, in che tempi…, potrà perfino ridurre l’essere umano a un mero inconsapevole esecutore dell’Intelligenza Artificiale.

Sempre Galimberti definisce l’Intelligenza Artificiale come “la peggior nemica dell’uomo”, il quale, peraltro, è ignaro della “tragedia della tecnica”, che, a parere dell’illustre filosofo contemporaneo, ci dà le stesse regole del nazismo: “rispondere a quanto è prescritto dall’apparato, esattamente come era nell’epoca nazista e chi deroga dalle regole dell’apparato viene sostanzialmente messo fuori gioco; solo che il fuori dal gioco degli apparati significa fuori gioco dal sociale. Quindi bisogna stare alle regole dell’apparato”.

(Umberto Galimberti in “90 Minuti con Umberto Galimberti”, Confindustria Chieti-Pescara, 19 maggio 2022)

ANNA SERENA MERCADANTE

admin
30 Dicembre, 2023