IL POTERE DELLA NARRAZIONE NEI PROCESSI DI CAMBIAMENTO SOCIALE. UNO STRUMENTO CONTRO LA DISPERSIONE SCOLASTICA, DELL’ANIMA E DELL’UMANO.

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C’è nel Piano Colao, piano strategico per il rilancio dell’Italia 2020-2022, pensato dalla “task force” per l’emergenza guidata da Vittorio Colao,  una speranza che avanza: rispondere all’impellenza di ridefinire i saperi essenziali nei curricoli scolastici. Quali saperi? 

Il dibattito tra gli studiosi è aperto. Le suggestioni europee ci sono. Ci faranno sapere.

Una cosa è certa: i saperi hanno bisogno di essere veicolati, sia tramite consuete sia tramite innovative procedure. 

Da sempre, tra i più potenti veicoli del sapere vi è la Narrazione: attività, forma espressiva, strumento attraverso cui si strutturano relazioni sociali (vedasi Paolo Jedlowski) e strumento di facilitazione del sapere - partendo dal presupposto, è ovvio, che è di fondamentale importanza mantenere una relazione dialettica tra epistemologia, teoria e il complesso delle più svariate tecniche e strumenti didattici.  

Narrazione: linguaggio, necessità primordiale, teca in cui sono depositati sistemi di valori e disvalori (visioni del mondo), scatola magica di elementi che possono funzionare da stimolatori di risposte emotive e attivatori di partecipazione sentimentale. 

Ancora: processo di costruzione del senso per il ricevente, nel quale si genera una tensione dinamica tra momenti di conflitto  e di passione, i loro effetti nella collettività e la costruzione del loro senso – preziosi per una lettura critica del mondo della contemporaneità; luogo come spazio di custodia e conservazione di sapere e come ambiente di apprendimento; habitat privilegiato di testimonianze sulla condizione umana nel mondo, di necessità etica ed estetica. Elementi questi ultimi che nella narrazione vivono uniti eppure distinti (un po’ come ciò che accade per la Trinità, mistero relativo alla costituzione di Dio nella teologia cattolica!). 

Narrazioni. Basta la sola parola e già l’animo si apre ad accogliere. Si aprono finestre e si accendono immagini, simili a sculture di Ron Mueck: presenti nel loro mistero, enormi come le fragilità che rappresentano.

Metodi narrativi quale scelta privilegiata nei percorsi educativo – didattici. Qual è la finalità? 

Fare memoria: narrare per conservare e non dimenticare. La memoria serve, la memoria salva! Una cultura vive se di essa vive la memoria. Vale la pena far riferimento all’eminente teorico della letteratura, Jurij Michajlovic Lotman, per il quale la cultura è la condizione senza la quale non può esistere una qualsiasi collettività umana. 

Ancora, tra le finalità vi sono: l’opportunità per i discenti di cogliere relazioni; nessi di causa e di effetto; di comprendere ciò che appare con ovvietà; di aprirsi a diverse possibilità e di attribuire  significati. Tra gli effetti vi è la possibilità di ribellione verso definizioni univoche del senso di ciò che al mondo ci circonda (definizioni che ci contorcono, ci deformano e ci consumano – si pensi all’importanza di una lettura critica di determinate bazzecole ideologiche, alla lettura critica delle più esasperate ed esasperanti espressioni del “Politically correct”, o a quella, importantissima, delle istanze confindustriali, per fare degli esempi). 

Tra le finalità dei metodi narrativi, porrei particolare attenzione all’opportunità, che tramite questi si offre, di cogliere nessi di causa e di effetto tra comportamenti, fatti o eventi e porrei l’accento sulle causalità situazionali, per evitare di farsi delle idee sugli altri e sulle cose, finalizzate al controllo degli stessi, sulla base di quello che Fritz Heider chiama “Errore fondamentale di attribuzione”, nel quale si può incorrere quando si emettono giudizi di valore sui comportamenti altrui, soprattutto se si tratta di comportamenti problematici.

C’è nella narrazione uno spazio da riconoscere e preservare, che si pone tra bene e male. Non so come potrebbe essere definito, forse Equidistanza, forse Dubbio, forse Ricerca, forse Differimento  del senso. 

È un’ opportunità, quella offerta dai metodi narrativi, quindi, a vantaggio della possibilità di definizione/ridefinizione e regolazione del rapporto tra individuo – che è soggetto (irriducibile ad oggetto) - e mondo contemporaneo, con opportunità di rovesciamento di universi simbolici (si pensi a quegli universi ancora troppo androcentricamente organizzati!).

Altresì, di grande importanza è il contributo che i metodi narrativi possono dare nell’attribuzione di senso da parte dei discenti ai saperi nel processo di costruzione della propria identità personale. Occasione da tenere in debita considerazione in merito alla questione della dispersione scolastica, del potenziale creativo che ogni anima racchiude in sé e della dimensione umana che gli umani devono preservare.

In una prospettiva pedagogica che vuole la costruzione della conoscenza come “problema”  per chi la deve costruire (il riferimento è all’educazione “problematizzante”, secondo la proposta di Paulo Freire, figura di rilievo nel panorama pedagogico mondiale), si tratta opportunità imperdibili. 

Il richiamo al pensiero pedagogico di P. Freire, la cui vita e la cui attività dimostrano il suo grande investimento nel contrastare l’emarginazione degli umili, vuole essere un richiamo all’impegno nella lotta alla dispersione scolastica, all’emancipazione culturale e sociale dei meno fortunati, chiusi nel bozzolo del proprio e dell’altrui silenzio, appeso al ramo dell’indifferenza.

Solo da un’accezione di conoscenza come “problema” possono derivare percorsi educativo-didattici, che, coinvolgendo i discenti nella propria struttura e definizione - non solo in qualità di indistinti e passivi destinatari - mirano  all’acquisizione di atteggiamenti consapevoli e responsabili. 

Secondo la Raccomandazione del Consiglio Europeo, 22 maggio 2018, sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente, le competenze, interconnesse (unitarietà del sapere), sono una combinazione di conoscenze (fatti, cifre, idee, concetti e teorie già stabiliti per comprendere un certo settore o argomento), abilità (sapere ed essere capaci di eseguire processi e applicare conoscenze per ottenere risultati), e (novità importante) atteggiamenti, ossia, la disposizione e la mentalità per agire o reagire a idee, persone o situazioni.

Appaiono ottime, dunque, le ragioni per credere che i metodi narrativi siano tra i massimi facilitatori all’interno del processo di insegnamento/apprendimento dei contenuti di Ed. Civica, per esempio. Per i lungimiranti la Narrazione si configura facilmente come potente strumento nei processi di cambiamento sociale. 

Jorome Bruner rinviene, tra gli aspetti fondamentali del pensiero narrativo, la sua dimensione interpretativa. Vi è in questa dimensione una contrapposizione tra la convenzionalità di una narrazione e la sua disponibilità al possibile. Vale a dire che, per una determinata cultura, il pensiero narrativo è sia strumento attraverso cui essa si normalizza, ovvero si stabilizza, sia strumento attraverso cui essa si rinnova.

I lungimiranti sono stanchi del termine “cambiamento” usato come ipersignificante! I lungimiranti si difendono da quella cultura che, tristemente, è spettacolo per spettatori tristi e che nutre unicamente istanze di natura esibizionistica e voyeuristica.

Anna Rita Cancelli, docente. Laurea in Pedagogia conseguita presso Università del Salento con voto 110/110 e Lode; Master universitario di I livello in “Legislazione Scolastica e Management della Negoziazione” conseguito presso Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi di Perugia. Perfezionamento in “Storia della Filosofia” conseguito presso Università del Salento. Perfezionamento in “Psicologia di Comunità e Empowerment delle donne. Le identità di genere nell’epoca post-moderna” conseguito presso Università del Salento. Specializzazione biennale  polivalente per le attività di sostegno conseguita presso  Università del Salento. Partecipazione al corso della Provincia di Lecce per “Esperto dell’approccio integrato ai minori a rischio di devianze” nell’anno 1997.Operazione matematica preferita: la sottrazione.

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