Scuola in campus…a misura delle studentesse e degli studenti

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Nel Piano Colao, documento redatto per promuovere le Iniziative per il rilancio dell’Italia 2020-2022 (del già governo Conte), non poteva mancare un capitolo dedicato al mondo della scuola, dell’università e della ricerca. Proposte di rinnovamento che partono da un’analisi sulla competitività dei nostri studenti rispetto ai loro coetanei dei Paesi OCSE. 

Ebbene emerge un gap significativo nei livelli di apprendimento, oltre a quelli interni dove Sud e Isole registrano inadeguati livelli di competenze. Si pensi che siamo al 26 posto –su 28 Paesi membri dell’UE- per quanto riguarda le competenze digitali, livelli bassi nella literacy scientifica (capacità di lettura critica avanzata) e financial literacy, e l’elenco potrebbe continuare, ma già questi tre esempi ci rivelano un particolare quadro dell’intera società italiana su cui riflettere, e per dirla con un’espressione tipica di un governatore regionale: “ragionateci sopra”!   

Dunque, da un’approfondita analisi su questi temi nasce la proposta del Piano Colao con quattro azioni e relativi obiettivi; tra questi prenderemo in esame quello di sostenere la residenzialità studentesca per la fascia d’età 14-19 anni (scuola secondaria di secondo grado). Ed ecco che entrano in gioco i Campus, quale luogo naturale per mettere in atto, tra le altre azioni e obiettivi del piano Colao, l’aggiornamento dei raggruppamenti disciplinari e il potenziamento della formazione avanzata interdisciplinare.

Non si tratta quindi di fare della residenzialità una sorta di convitto o “parcheggio” a disposizione di genitori iperimpegnati, bensì il Campus è un modo nuovo di intendere e di fare scuola, è una realtà “a misura” del genio delle studentesse e degli studenti dai 14 ai 19 anni. Realtà già esperita in altre nazioni, celebri il College americano e il modello England. Ma anche in Italia abbiamo interessanti realtà come quella  internazionale in Brianza (cfr: https://www.collegecomo.it/index.asp) e il Liceo scientifico Paritario “Empelocle” nella calda Sicilia (https://www.scuolaempedocle.it/liceo/offerta-formativa/liceo-scientifico-empedocle/).  

Il Piano Colao indubbiamente dà una strattonata a quel modello tradizionale ormai standio e che perde colpi da tutte le parti, un modello trasmissivo che prevede, nella maggioranza dei casi, studenti seduti sei ore in classe (spesso classi numerose e aule piccole), in modo passivo aspettando di ora in ora che suoni la campanella e si avvicendano i singoli docenti, con gli effetti spesso, di perdita di motivazione allo studio e/o dispersione scolastica (al di là comunque di progetti o attività extracurriculari).

Quello che manca dunque è il protagonismo a tutto tondo dei nostri studenti. Di qui la proposta del piano Colao con i Campus per rivedere l’intera proposta formativa a misura delle studentesse e degli studenti 14-19. 

Fondamentale dunque è il mix di ingredienti che favoriscono la svolta. In primis la location e la struttura. Ripensare i luoghi, gli spazi dove stare bene, dove fare, o meglio, dove vivere la cultura e la formazione alla vita non avulsa da un contesto territoriale…globalizzato, e meglio favorita attraverso una piena socialità e vita in comune, dagli alloggi allo studio e allo sport, dal divertimento alle attività ed esperienze condivise, oltre alle biblioteche, aule studio, laboratorio, auditorium, sale per spettacoli, sala mensa e per il ristoro…e residenze degli studenti. 

Non più aule anguste ma spazi di bellezza e di benessere che facilitano l’insegnamento-apprendimento e motivano allo studio in una prospettiva orientativa per il futuro della propria carriera (career and Life Counselling). 

Il piano Colao intende dare una “spinta” all’autonomia di via degli studenti, come si legge nel documento di 121 pagine (https://st3.idealista.it/news/archivie/2020-06/piano_colao_download.pdf) creando e favorendo le condizioni in collaborazione con le famiglie. Tra queste il “sostegno alla residenzialità studentesca mediante riconversione di alcune strutture alberghiere turistiche o mediante vouchers” facendo entrare nel circuito il sostegno alle famiglie supportando i costi…

Un Piano, quello Colao, che si inserisce nella “società del cambiamento” (come riportato nello stesso documento) e che tenta di dare una risposta che coniuga professionalità, carriera e lavoro come pure benessere e competitività con altri Paesi.  Sullo sfondo una nuova visione come esplicitato nei vari punti e da questo breve passaggio: “l’acquisizione di una prospettiva Lifelong, la sperimentazione delle transizioni professionali, interventi di awareness/activation/partecipation per docenti, famiglie, studenti, aziende, mondo del lavoro e policy makers, per la co-costruzione di buone visioni del futuro, dell’innovazione e del rapporto col mercato del lavoro…”. 

Questo l’intento del Piano che può essere sempre rivisto e riproposto ma soprattutto esperito…alle intenzioni ora bisognerebbero seguire i fatti!

Maria De Carlo, è nata e vive a Potenza. Insegna nella scuola secondaria di II grado. E’ dottora in Filosofia ed in Magistero in Scienze Religiose. Negli anni ha maturato numerose esperienze e incarichi scolastici anche a livello regionale, compresa la formazione ai docenti. Ha pubblicato alcuni saggi ed è presidente dell’associazione di pratiche filosofiche “Conduco un dialogo” (pag. FB e per ulteriori info https://mariadecarlo9.webnode.it/contatti/)

 

 

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