Un orizzonte a colori… i colori della interculturalità! 

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Le “Linee guida per l’ accoglienza e l’ integrazione degli alunni stranieri” sono state aggiornate  dopo circa otto anni dall’ ultima versione del 2014, con la volontà di evidenziare la situazione di  migliaia di alunni stranieri, anche alla luce di quanto sta accadendo in Ucraina. e di poter dare  risposte concrete attraverso interventi mirati. 

Il documento dal titolo “Orientamenti Interculturali. Idee e proposte per l’integrazione di alunne e  alunni provenienti da contesti migratori” si compone di una prima parte introduttiva, di una  seconda parte che descrive il contesto migratorio, la condizione degli stranieri in Italia e una serie  di indicazioni operative; e una terza parte invece, che si concentra su modelli di integrazione e  sostegno didattico. 

Le indicazioni si presentano come un contributo nel contrastare i ritardi scolastici, nel migliorare l’accoglienza e l’ inserimento degli alunni stranieri, nell’efficacia dei sistemi di orientamento e  valutazione, nei rapporti scuola famiglia, nella didattica dell’ italiano L2 e nella formazione  adeguata del personale scolastico. Molto importante è d’altra parte la valorizzazione del  plurilinguismo nell’ ottica di un’ educazione interculturale tesa all’ integrazione dell’ alunno. 

Ma “integrare” non significa chiedere di rinunciare alla propria cultura di appartenenza ma  permettere di conservare le proprie tradizioni nel rispetto della diversità e nella ricerca di ideali comuni. La scuola può rappresentare un contesto di apertura, di scambio e di valorizzazione delle  specificità attraverso un’ educazione interculturale che superi la convivenza tra comunità chiuse e  guidi a favorire il confronto e il reciproco riconoscimento delle persone. 

Ma chi sono gli alunni stranieri oggi? Quali sono le loro necessità e quali benefici possono  derivare per i ragazzi italiani? 

Oltre il 50% degli alunni stranieri nelle scuole italiane è nato in Italia e fa parte di quella che  definiamo “ seconda generazione”, ma nonostante ciò il successo scolastico non sempre è scontato.  Infatti, l’ attuale realtà migratoria è molto variegata e comprende una molteplicità di situazioni che  si riflettono sulla composizione delle classi nelle nostre scuole ampliando sempre di più il ventaglio  di problematiche da affrontare: alunni nati in Italia da genitori stranieri, cresciuti in ambiente non  italiofono; figli di coppie miste; bambini provenienti da adozioni internazionali; alunni appartenenti  alla cultura rom, alunni con status di rifugiati e potremo continuare ancora. 

Tutto questo comporta una enorme differenza del percorso scolastico degli alunni stranieri rispetto  a quelli italiani che può esprimersi attraverso un maggiore rischio di insuccesso e abbandono scolastico, valutazioni inferiori, basse percentuali di accesso alla scuola superiore (spesso la scelta  ricade solo sui percorsi tecnici e professionali) e alla formazione universitaria. E’ proprio nell’ ultimo aggiornamento delle Linee guida del 2022 che viene data maggiore attenzione agli interventi relativi ai giovani di una fascia di età superiore ai 14 anni, non trattata nelle versioni precedenti, oltre a dei focus sul sistema integrato di educazione e istruzione da 0 a 6 anni. 

Possibili soluzioni possono essere date dall’ istituzione di un orientamento scolastico per stranieri  che possa tenere in considerazione le inclinazioni e le potenzialità degli alunni, senza dimenticare di  offrire una maggiore informazione alle famiglie italiane affinchè possano prendere coscienza dell’  opportunità rappresentata dalla multiculturalità. 

Con le famiglie straniere è di fondamentale importanza stabilire un dialogo, supportato anche da materiale informativo tradotto nelle lingue dei paesi di origine e dove sia spiegato in modo chiaro il  sistema scolastico e il suo funzionamento, tutto questo per poter concordare nel modo più chiaro e  tranquillo possibile il percorso scolastico migliore per ogni alunno.  

Anche il ricorso alla figura del mediatore linguistico può rappresentare un ulteriore elemento di vantaggio nel delicato rapporto scuola famiglia.  

Possiamo comprendere quindi che l’ integrazione è un processo che si costruisce giorno per giorno attraverso il lavoro sinergico di numerosi attori, è un progetto che deve essere deciso e sostenuto  con amore e attenzione, competenze e risorse.  

Ogni protagonista dello scenario educativo deve fare la sua parte con sensibilità e competenza, per costruire progetti che abbiano orizzonti comuni partendo da culture differenti, solo cosi si potrà  realizzare una vera “ scuola aperta a tutti”. 

Rosalia Rossi (10/07/1965) napoletana, docente di Storia e filosofia. Laureata in Pedagogia con 110 e lode consegue Master Europeo di II livello in Mediazione e gestione dei conflitti. Interessata alle dinamiche sociali e relazionali, si forma come Counselor, Mediatrice familiare ed esperta in PNL Basic Practitioner. Esperta in criminologia clinica. Ha assunto incarico di collaborazione e tutor con l' Università degli studi di Napoli "Suor Orsola Benincasa"; ha partecipato al forum mondiale della Mediazione al Centre de Congres La Regent a Cras Montana con stages in Spagna e Svizzera sulle tematiche della mediazione  del conflitto nei Paesi Europei. Relatrice a corsi di formazione per adulti su " Comunicazione e conflitto". Ha ricoperto per quattro anni il ruolo di collaboratore vicario, componente Consiglio D 'Istituto e del Nucleo Interno di Valutazione. Ha ricevuto encomio dal Dirigente Scolastico per l'eccellente lavoro di collaborazione svolto presso il proprio Istituto.

 

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