La partita da vincere

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"io mi vedo in te, io parlo dentro di te"

I 17 Goal dell'Agenda 2030 dell'ONU, suddivisi in 169 target, individuano le problematiche più cogenti che affliggono l'Umanità, la cui risoluzione contribuirà a rendere sostenibile, equa, armonica ed inclusiva la vita dell'uomo sul Pianeta, favorendone la transizione ecologica e digitale.

Essi sono stati immaginati perché potenzialmente capaci di ridurre le enormi differenze esistenti tra le Nazioni e all’interno delle Nazioni stesse, con la speranza di superare gli individualismi e gli egoismi esistenti.

Quindi, sarà necessario considerare contemporaneamente i punti di forza e di debolezza come opportunità, come ponti capaci di veicolare, oltre ai beni primari, i saperi. Questo diventerà il primo passo verso la comune risoluzione delle problematiche planetarie.

Sul finire del 2019, l'irruzione prepotente e disastrosa sulla scena mondiale della pandemia, dovuta al SARS-CoV-19, ha spiazzato tutti i Paesi del Mondo. L'Europa, dopo alcune esitazioni, ha finanziato un piano straordinario di interventi di circa 800 miliardi di euro, il Next Generation EU, per far superare la condizione di abbandono, dolore e spaesamento dei propri cittadini.

L'Italia ne riceverà più di 210 miliardi e, per ridare slancio all'economia e al Paese intero, il Governo nazionale ha individuato tre priorità in linea anche con quelle dettate dall’UE e dall'ONU: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale.

Il fine sarà quello di portare a bordo del miglioramento tutte le culture, i saperi e le tradizioni presenti sul nostro territorio, facendo loro intraprendere la crociera dell'inclusione, delle pari opportunità, della speranza in un mondo migliore, del rispetto delle regole e dell'intero Creato per sviluppare la capacità di "vedere tutta l'Umanità dentro ogni Uomo".

Ci si chiede: quali dispositivi predisporre e quali competenze si dovranno possedere per attuarli? E, ancora, chi costruirà le competenze necessarie? A chi si rivolgeranno questi interventi? A quali antropologie di riferimento?

Innanzi tutto è bene precisare che, le antropologie di riferimento sono diverse le une dalle altre, differendo per cultura, benessere e area geografica di appartenenza. I dispositivi, invece, saranno quei congegni di natura tecnica, pedagogica, economica e giuridica capaci di mettere a terra i progetti e fissare le regole dell'agire umano.

Agli insegnanti, inevitabilmente, verranno richieste nuove competenze di tipo emotivo, come la capacità di "vedere dentro" l'allievo per coglierne le emozioni, le speranze e guidarlo verso il successo formativo.

L'intelligenza emotiva e la mindfulness aiuteranno a espandere e rafforzare l'empatia dei docenti, affinché possano rispecchiarsi in ogni singolo alunno e contemporaneamente in tutta la classe, convertendosi dalla "comunità della conoscenza" alla "comunità delle competenze" e attuare tutte le azioni di sviluppo previste dal Goal 4 dell’Agenda 2030.

Così facendo, si genererà quel circolo virtuoso di reciproca fiducia che consentirà a tutti di essere attori protagonisti, consapevoli del proprio valore, capaci di migliorare l'ambiente in cui vivere e agire, modellando il mondo esteriore secondo l'armonia interiore posseduta.

Le qualità da coltivare saranno l'integrità, il coraggio, l'altruismo, l'onestà, la gentilezza, l'intelligenza e la capacità di "vedere oltre" per essere efficaci nel cambiamento e bilanciare le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: economica, sociale ed ambientale.

Oltre alle competenze emotive richieste ai docenti e ai dirigenti, la loro formazione continua, posta in essere da un rinnovato corpo ispettivo, capillarmente distribuito, potrà far cambiare rotta alla scuola spiegandone le vele verso il futuro.

Gli innovativi paradigmi culturali appresi, permetteranno la progettazione di nuovi curricoli scolastici per "potenziare" il capitale umano, rendendolo consapevole e capace di affrontare il futuro in funzione delle competenze strategiche apprese.

Queste ultime, inoltre, saranno indispensabili per ridare alla Politica lo slancio necessario a riprogettare e gestire le interfacce società-Stato, affinché finalmente si possano eliminare "gli ostacoli … che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana" (art.3 Cost.).

A mio avviso, sarà di fondamentale importanza contrastare la dispersione scolastica esplicita e implicita per superare la "dimensione del mancamento culturale" dei giovani che, inevitabilmente, li costringe ad affrontare la vita in condizione di "minorità" non potendo agire autonomamente, responsabilmente e avere successo nel lungo periodo.

La scuola di qualità diventerà concretamente l'argine sicuro nella prevenzione di tutte le forme di povertà e fallimento educativo, avvalendosi anche di una rigenerata pedagogia sociale applicata ai patti educativi di comunità.

Unire nella diversità tutte le antropologie presenti sul territorio nazionale è la partita da vincere.

Vincenzino Onofrio Saia Ha pubblicato sulla rivista scolastica online Magic-E-School l'articolo I Patti Educativi di Comunità per il contrasto alla povertà educativa. Per sé ha coniato il motto: Districare per Riorganizzare, Semplificare per Condividere.

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