L’Agenda 2030 e l’intelligenza artificiale

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Nei 17 goal dell'Agenda 2030 la priorità digitale è sempre più chiamata ad intervenire nel processo verso lo sviluppo sostenibile. Questo si è mostrato ancora più evidente negli ultimi anni, in cui l’emergenza pandemica ha accelerato l’uso della tecnologia.

Nel 2015 i governi dei 193 Paesi membri dell’ONU hanno posto degli obiettivi che, in un futuro non così lontano, potremmo raggiungere con l’aiuto dell’intelligenza artificiale.

Come possiamo usarla concretamente per produrre benessere? Far funzionare al meglio un sistema di intelligenza artificiale significa capire il contesto in cui si opera, le risorse che si hanno a disposizione, gli obiettivi e i vincoli. Sarà poi la macchina a creare l’algoritmo a partire dagli esempi, dalle descrizioni e dagli obiettivi che le diamo noi.

Il cambio di prospettiva mette al centro il Pianeta e non più l’uomo. Questo scardina la visione antropocentrica che prevedeva l’utilizzo delle macchine e delle tecnologie digitali per migliorare la vita dell’umanità e restituisce un respiro universale, ponendo al centro l’ecosistema di cui facciamo parte.

Le risorse naturali, in passato trattate come illimitate, sono state riconsiderate in esaurimento e riutilizzabili in un’ottica di economia circolare. Gli obiettivi legati al profitto e allo sviluppo economico sottintendono il benessere delle persone e dell’intero Pianeta. E’ quindi necessario adottare metodi per misurare il progresso anche dal punto di vista sociale e ambientale, ma soprattutto della sostenibilità. 

Ad esempio, per quanto riguarda l’obiettivo 7 sull’accesso all’energia, l’intelligenza artificiale è in grado di supportare la realizzazione di reti intelligenti capaci di ottimizzare la distribuzione dell’energia e ridurre le fluttuazioni di potenza per evitare guasti ed interruzioni. 

Promuovendo energia pulita si conseguono anche altri obiettivi, incoraggiando il lavoro dignitoso e la crescita economica, promuovendo l’industria, l’innovazione e le infrastrutture, città e Comunità sostenibili e impegnandosi in azioni per il clima.

L’obiettivo 13 invita gli Stati a produrre misure urgenti per combattere i cambiamenti climatici e le loro conseguenze, proteggendo l’ambiente.

L’apertura ai dati europei rappresenta una strategia chiave per simulare e monitorare le attività dei fenomeni naturali e l’impatto delle emissioni di CO2. Si tratta di misurare la salute della Terra e di valutare costantemente le politiche ambientali di ogni Paese.

La proposta di un regolamento da parte della Commissione Europea, inoltre, rimarca lo scopo di proiettarsi verso l’era digitale con il supporto dell’intelligenza artificiale sapendola gestire, per conseguire benefici ma, nello stesso tempo, garantendo i diritti dei cittadini.

Gli obiettivi comuni dell’Agenda riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui; nessuno deve essere lasciato indietro. Perché non cominciare dalla scuola, luogo democratico di formazione, comunità di dialogo, di ricerca e di esperienza sociale? 

Nell’attuale mondo complesso, alle comunità educanti è richiesto di orientare alle sfide tecnologiche per guidare l’innovazione. La domanda crescente è di preparare ai cambiamenti economici e sociali più rapidi, ai posti di lavoro che ancora non esistono, a problemi nuovi che non esistevano in passato.

Da una parte gli studenti hanno sempre più necessità di acquisire competenze sul funzionamento dell’Intelligenza artificiale per poterla utilizzare a proprio vantaggio, ma anche per saperne distinguere l’uso improprio. 

Dall’altra si possono aprire nuovi scenari didattici modellando come risorsa per migliorare l’istruzione anche partendo da semplici software che agiscono nel mondo virtuale (assistenti vocali, analisi delle immagini, motori di ricerca, sistemi di riconoscimento vocale e facciale), arrivando a robot avanzati, droni o applicazioni di Internet of things.

I bambini di oggi saranno gli uomini della seconda metà del 21° secolo e vivranno in un mondo trasformato dalle tecnologie. Il loro futuro dipende dai sistemi scolastici attuali ed è necessario prendere coscienza dell’enorme potenziale dell'intelligenza artificiale sull’esercizio della cittadinanza attiva, principio fondamentale dell’Agenda 2030 e motore propulsore per un domani migliore.

 

Mi chiamo Stefania Altieri. Sono insegnante e formatrice, ambasciatrice Scientix e moderatrice eTwinning di un gruppo tematico europeo sul coding, sono coordinatrice regionale per l’Emilia Romagna del movimento RosaDigitale e sono appassionata di TIC e di didattica digitale. Credo fermamente nel ruolo dell’insegnante nella formazione delle nuove generazioni per un futuro migliore e responsabile

 

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