Perché parlare di inclusione? 

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Perché parlare di inclusione? 

 

La Scuola deve essere pensata come una comunità educante e inclusiva ma allo stesso modo anche la Società e la Famiglia dovrebbero assolvere allo stesso compito.  

Perché oggi è più che mai necessario parlare di inclusione? 

Ci siamo ritrovati attori, in questi ultimi anni, di uno scenario che ha compromesso la stabilità di tutti,  e che ha investito ogni settore della nostra vita. Ognuno ha vissuto in modo personale la privazione  della propria libertà, cercando di ritrovare quel pensiero e quella consapevolezza di essere parte di un  tutto quando ormai eravamo abituati a pensare e ad agire in modo egocentrico e individuale. 

Adesso ci sentiamo persi, mal distribuiti e ancora di più lo sono i nostri ragazzi che, rientrati in  presenza nelle scuole, sentono il peso di una voragine temporale che la pandemia ha creato nella loro vita. E’ importante quindi guardare all’ inclusione come a un processo continuo e quotidiano, dove  tutti gli insegnamenti devono rispondere alle esigenze dei singoli in un’ottica di sostegno distribuito.  

Bisogna creare situazioni che tengano conto della pluralità di soggetti e delle loro caratteristiche  specifiche perché l’inclusione non riguarda solo la difficoltà del singolo ma investe ogni forma di  “esclusione” che può avere origini da differenze culturali, etiche, socio economiche, di genere e  sessuali. 

Il ruolo di “referente alla dispersione scolastica” presso il mio istituto di scuola secondaria di II  grado, mi ha permesso di constatare in quest’ ultimo periodo, un aumento del numero di alunni che  abbandonano la scuola, che effettuano assenze continuate anche per lunghi periodi o che presentano  certificazioni riferite ai bisogni educativi speciali. 

Questo ci deve far riflettere sull’ esigenza di politiche inclusive dove gli studenti devono essere messi  in condizione di fare comunità in un’ottica di cooperazione e non solo esclusivamente di  competizione; attivare strategie di peer education, far circolare le idee, essere da supporto nei  confronti di chi incontra delle difficoltà, avere pazienza dinanzi a processi che possono mostrarsi  rallentati rappresentano parte di uno stile organizzativo – didattico per costruire inclusione. 

E ancora, attivare la possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli  insegnanti riguardo le tematiche dell’educazione inclusiva, organizzare diversi tipi di sostegno, sia  all’ interno che all’ esterno della scuola anche in rapporto ai diversi servizi esistenti, coinvolgere le  famiglie come supporto e partecipazione alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività  educative, valorizzare le risorse esistenti per la realizzazione di progetti inclusivi.

L’ inclusione implica necessariamente il cambiamento, è un percorso che vede la partecipazione di  tutti gli alunni attraverso una crescita illimitata degli apprendimenti e della partecipazione; gli studenti  devono sentirsi riconosciuti, accettati e apprezzati per se stessi. Lo sviluppo dell’inclusione è un  ideale a cui aspirare riducendo, cosi, le spinte all’ esclusione. Una scuola inclusiva è una scuola in  movimento, un movimento che tende alla ricerca del benessere di ogni singolo.  

Rosalia Rossi (10/07/1965) napoletana, docente di Storia e filosofia. Laureata in Pedagogia con 110 e lode consegue Master Europeo di II livello in Mediazione e gestione dei conflitti. Interessata alle dinamiche sociali e relazionali, si forma come Counselor, Mediatrice familiare ed esperta in PNL Basic Practitioner. Esperta in criminologia clinica. Ha assunto incarico di collaborazione e tutor con l' Università degli studi di Napoli "Suor Orsola Benincasa"; ha partecipato al forum mondiale della Mediazione al Centre de Congres La Regent a Cras Montana con stages in Spagna e Svizzera sulle tematiche della mediazione  del conflitto nei Paesi Europei. Relatrice a corsi di formazione per adulti su " Comunicazione e conflitto". Ha ricoperto per quattro anni il ruolo di collaboratore vicario, componente Consiglio D 'Istituto e del Nucleo Interno di Valutazione. Ha ricevuto encomio dal Dirigente Scolastico per l'eccellente lavoro di collaborazione svolto presso il proprio Istituto.

 

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