Per una Scuola digitale: ruolo e funzioni dell’Animatore Digitale nel middle management

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Il Piano Nazionale Scuola digitale, adottato dal 27 ottobre 2015 con Decreto MIUR, prot. n.851, contiene il progetto e le metodiche per la realizzazione dell’innovazione digitale nel settore dell’istruzione, un punto strategico previsto e definito nella Riforma della Buona Scuola (Legge 107/2015). L’individuazione e il lavoro degli Animatori Digitali è il primo tassello, che permette di portare avanti un rinnovamento e un nuovo modo di intendere la scuola e la tecnologia. Con la Nota MIUR Prot. n° 17791 del 19/11/2015 le scuole sono state invitate ad individuare, entro il 10 dicembre 2015, tra i docenti di ruolo una figura con spiccate capacità organizzative che, per un triennio, sia in grado di stimolare l’interesse di tutto il personale scolastico e di coinvolgere l’intera comunità che ruota intorno alla propria scuola. 

L’Animatore Digitale affianca il Dirigente Scolastico e il Direttore dei Servizi Amministrativi (DSGA) nella progettazione e realizzazione dei progetti di innovazione digitale contenuti nel PNSD. 

Si tratta, quindi, di una figura di sistema e non un semplice supporto tecnico. L’animatore si trova a collaborare con l’intero staff della scuola e in particolare con il  Team per l'innovazione digitale, costituito da 2 docenti e 2 componenti ATA, che ha la funzione di supportare e accompagnare l'innovazione didattica nell’istituzione scolastica e l'attività dell'Animatore digitale.

 Del suo strategico ruolo solo ora, nell’emergenza del contagio da COVID-19, ci si sta rendendo conto, anche in considerazione della svolta che la didattica a distanza ha preso costretta a confrontarsi con gli strumenti tecnologici per non lasciare da soli gli studenti (cfr Nota MI n. 4203 del 20/03/2020 - Azione #28 “Un animatore digitale in ogni scuola” ). 

Per gestire azioni complesse come l’innovazione tecnologica e didattica in luoghi altrettanto complessi come le scuole, non basta un docente dotato di buona volontà né un Dirigente Scolastico per quanto illuminato. Cosa manca allora? Il middle management, ovvero figure con responsabilità intermedie che collaborano strettamente con il DS, come avviene in ogni organizzazione complessa. Ciò consente di mettere in grado le scuole di affrontare incombenze organizzative e gestionali che sono diventate ormai da un lato necessarie per il loro buon funzionamento, dall’altro troppo complesse perché se ne possano occupare unicamente DS e DSGA.

L’atto di indirizzo della ex Ministra dell’Istruzione Azzolina per il 2021 ha proposto per la prima volta il middle management, ma cos’è? In un illuminante articolo del Preside Luigi Martano (“Introdurre nella scuola il middle management, ma cos’è?”), pubblicato il 18 gennaio u.s. https://www.tecnicadellascuola.it/introdurre-nella-scuola-il-middle-management-ma-cose, l’autore spiega come l’ex Ministra Lucia Azzolina, nel suo “Atto di indirizzo”, ritiene necessario regolamentare e riconoscere contrattualmente e giuridicamente il personale della scuola che, per passione, competenza, deontologia e motivazione intrinseca, dedica la propria creatività professionale al fine di svolgere compiti assegnati dalla Dirigenza scolastica per la gestione efficiente ed efficace di un’organizzazione complessa come è diventata la scuola dell’autonomia.

E lo stesso aggiunge:  Per un’efficace gestione di questa complessità, negli anni, si è cercato di creare un middle management, prima con la creazione delle funzioni obiettivo diventate poi funzioni strumentali e, recentemente, con la Legge 107 del 2015 assegnando al Dirigente scolastico, ai sensi del comma 83, la possibilità di poter disporre di uno staff, sino al 10 per cento dei componenti il collegio docenti, completando così un percorso che già la Legge n. 59 del 1997 aveva  individuato come necessario per dare gambe all’autonomia delle Istituzioni scolastiche.

I middle managers sono coloro cui  sin dall’inizio, è stata affidato il compito di organizzare, coordinare e supervisionare un team di persone. Non si distinguono per le loro competenze tecniche. Negli immancabili assessment si distinguono perché mettono in mostra competenze relazionali tanto care alle human resources (sapersi muovere, comunicare e relazionare con gli altri).

 A questo tipo di manager si sono sempre chieste due cose: far funzionare a dovere il team al fine di raggiungere i risultati attesi e gestire le dinamiche interne per risolvere i conflitti. Di fatto il loro ruolo si basa sulla capacità di far fronte ad eventuali imprevisti, riorganizzando il team per massimizzarne l’efficacia. Solitamente svolgono il ruolo di vero e proprio supervisore finale: assegnano gli obiettivi, danno le direttive, rimodulano le priorità, organizzano il lavoro.

Come possono quindi i middle managers dare valore aggiunto al contesto in cui operano? La strada è quella di valorizzare quelle competenze relazionali e di comunicazione di cui abbiamo parlato prima. Devono, quindi, spogliarsi del tradizionale ruolo di supervisore per assumere un ruolo completamente diverso: diventare veri e propri coach del team che gestiscono.

Essere coach significa orientare la propria azione manageriale non al raggiungimento del risultato aziendale assegnato, ma allo sviluppo delle competenze e degli atteggiamenti dei membri del team che consentiranno di raggiungere quel determinato risultato.  Significa non parlare solo di obiettivi, ma anche e soprattutto dei mezzi per raggiungere tali obiettivi. Significa sostituire al controllo il supporto, alla gestione del team lo sviluppo del singolo, alle logiche push le logiche pull.

La Scuola 2.0 non esiste  se non si cambia organizzazione e paradigma didattico. Pertanto sarà necessario inserire l’Animatore Digitale  in quel 10 per cento dei componenti il collegio docenti che costituisce lo staff del DS, così da poter lavorare in sinergia ed in modo efficace con le altre componenti prendendo in carico le complesse attività previste dal PNSD in una programmazione di lungo respiro.

“Anche alla luce dei fabbisogni emersi nel corso dell’anno 2020, si continuerà a promuovere l’impiego di strumenti e di piattaforme digitali per lo svolgimento e l’integrazione dell’attività didattica, in presenza e a distanza, nella piena consapevolezza che la valorizzazione della dimensione digitale della scuola italiana rappresenta un punto cardine per una trasformazione concreta dell'approccio all'educazione, all'istruzione e alla formazione delle giovani generazioni.” ( Atto di indirizzo MI del 4 gennaio 2021).

Angelina Sessa Laurea in Lettere classiche. Abilitazione all’insegnamento di Lettere, Latino e Greco e di Filosofia e Storia. Docente di Lettere, Latino e Greco presso il Liceo Classico “G.B.Vico” di Nocera Inferiore ( SA), Funzione Strumentale, Area  P.T.O.F. e  Sostegno al lavoro dei Docenti - Componente NIV per il RAV.- Componente Team per l’innovazione digitale.- Responsabile procedure relative ai processi di Valutazione ed  Autovalutazione di Istituto. Nomina USR Campania  Osservatore Esterno dello svolgimento delle prove di Apprendimento nell’ambito delle rilevazioni INVALSI  - 2° Collaboratore del Dirigente Scolastico. Responsabile  Cultura dell'Associazione Centro Studi di Ricerche Economiche e Sociali Mondi Sostenibili, di cui è Socia Fondatrice, con sede legale in Pellezzano ( SA), Via M. L. King, 25. Dal 1993 partecipa a concorsi di poesia di livello nazionale ed internazionale  con  risultati lusinghieri. A maggio 2007 ha pubblicato “Eidola”, una silloge di poesie per i tipi della Casa Editrice “Il Filo” di Roma. A dicembre 2010 ha pubblicato il volume “Sentieri dell'Anima” (silloge di poesie + 1 racconto inedito) per i tipi della Casa Editrice “Il Grappolo” di Sant'Eustachio di M.S.Severino ( SA). Info:  http://angelinasessa.blogspot.com/

 

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