Right holder 

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

La scuola da una parte contiene un forte eccesso di standardizzazione, che può essere concausa di insuccesso formativo, e dall’altra rivendica la Pedagogia dei Diritti, ossia un approccio centrato sul riconoscimento dello studente come titolare di diritti (right holder) e sulla possibilità che lo stesso possa, attraverso le attività didattiche che il docente propone, conoscere ed esercitare i propri diritti.(Cfr. https://www.scatti.org/wp-content/uploads/2019/09/Verso-una-pedagogia-dei-diritti-1.pdf)    

 La didattica che si adatta al nuovo sa progettare e gestire gli ambienti di apprendimento, in presenza, con l’integrazione delle tecnologie nella didattica (BYOD), e on line nella realizzazione di prodotti o nella soluzione di problemi, attività che per essere svolte efficacemente richiedono una “digital literacy” (locuzione nata 20 anni fa, tradotta inizialmente con alfabetizzazione digitale).

La digital literacy” si può tradurre con abilità che vanno dall' uso degli strumenti digitali per  produrre, reperire, consultare, manipolare, condividere i documenti digitali, alle conoscenze necessarie per comprenderne i contenuti e le caratteristiche, senza escludere le capacità cognitive di alto livello per valutare e scegliere supporti, documenti e contenuti adeguati ai propri fini. (Cfr. David Buckingham, "Defining digital literacy. 2006)                          

La didattica in presenza, integrata (DDI) e a distanza (DAD) modificano il modo di approcciarsi al processo di insegnamento-apprendimento e hanno l’ urgenza di rinnovare la “cassetta degli attrezzi”. La DDI, svolta con l’ausilio di strumenti digitali, consente di integrare e arricchire la didattica quotidiana in presenza; è uno strumento utile per  gli approfondimenti disciplinari e interdisciplinari, la personalizzazione dei percorsi, il recupero degli apprendimenti, l’inclusività.

L’attività di didattica a distanza DAD è lo strumento che garantisce il diritto all’apprendimento degli alunni, permette a studenti e insegnanti di proseguire il percorso di formazione e apprendimento anche se fisicamente distanti.(Il supporto online gioca un ruolo fondamentale e a darne chiarimenti è il Miur attraverso la Nota prot.388 del 17 marzo 2020). 

L’ attività di didattica a distanza (DAD) può essere distinta in due modalità: sincrone, ovvero svolte con l’interazione in tempo reale tra gli insegnanti e gli studenti, con l’ausilio di strumenti digitali, una vera e propria “aula virtuale” in diretta, tramite piattaforme digitali come Microsoft Teams, Skype o G Suite; asincrone, ovvero attività senza l’interazione in tempo reale tra gli insegnanti e il gruppo di studenti, strutturate e documentabili, con l’ausilio di materiale didattico digitale fornito o indicato dall’insegnante, nell’ambito di un project work. 

Con la didattica digitale integrata e a distanza si rinnova completamente il modo di fare scuola, non più un utilizzo delle TIC da parte di qualche docente innovatore o un utilizzo di emergenza, ma una  buona pratica  con l’aiuto di strumenti digitali. Il decreto del Ministro dell’istruzione, 26 giugno 2020, n. 39, ha fornito un quadro di riferimento entro cui progettare le attività scolastiche, con particolare attenzione alla necessità per le scuole di dotarsi di un Piano scolastico per la didattica digitale integrata(DDI).

Le Linee Guida forniscono indicazioni per la progettazione del Piano scolastico nelle scuole secondarie di II grado, in modalità complementare alla didattica in presenza, nonché da parte di tutte le istituzioni scolastiche di qualsiasi grado.     https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/ALL.+A+_+Linee_Guida_DDI_.pdf/f0eeb0b4-bb7e-1d8e-4809-a359a8a7512f?t=1596813131027 

La possibilità di favorire gli apprendimenti, con una didattica fondata sulla ricerca, legata a nuovi ambienti, centrata sullo studente, le studentesse, i loro interessi, vede realizzata la figura del docente regista e mediatore, il quale non fa più  riferimento ai contenuti, senza escluderli, ma alle competenze che la società richiede, in una visione sostenibile di scuola digitale che abilita i nuovi paradigmi educativi, con spazi alternativi per l'apprendimento, laboratori mobili, aule "aumentate" dalla tecnologia. Cfr. Normativa  Decreto n. 851 del 27 ottobre 2015                                                                                        

Le azioni più immediate per rinnovare la “cassetta degli attrezzi” sono la documentazione delle sperimentazioni in atto nelle istituzioni scolastiche e nel campo delle metodologie didattiche innovative; con il  monitoraggio e la valutazione delle azioni formative adottate, la loro spendibilità in ambienti di apprendimento accoglienti, che sostengano un’idea di benessere scolastico, nel quale divenga possibile progettare percorsi didattici fuori dall’aula, che vadano a sfruttare le potenzialità offerte da tutti gli altri luoghi della scuola e oltre la scuola.     

Questo perché le tecnologie da un lato contribuiscono a creare un ambiente che può rendere la scuola aperta, flessibile, inclusiva, e dall’altro consentono di adeguarsi ai cambiamenti della società, del mercato del lavoro; esse sono in grado di ridefinire gli ambienti di apprendimento attraverso l’uso degli strumenti di comunicazione online a scuola, al fianco di quelli più tradizionali, con l’obiettivo di rendere lo scambio comunicativo maggiormente interattivo.

Dalla consonanza o meno tra le aspettative e/o capacità dei risultati conseguiti, dal giudizio di valore degli altri (coetanei o non) si determinerà il tipo di adattamento, ossia si " abiterà " il nuovo mondo in modo positivo /negativo, o con alcuni disagi. Abitare la scuola, dentro e fuori gli ambienti con tutti gli attori, significa scoprire come è emozionante apprendere nella condivisione dell’ osservare, dello sperimentare, del riflettere, progettare e costruire, creando un clima di accoglienza, motivante e di accettazione, sviluppando sentimenti positivi su se stessi per poi trasmetterli empaticamente. 

“La competenza digitale presuppone l’interesse per le tecnologie digitali e il loro utilizzo con dimestichezza, spirito critico e responsabile per apprendere, lavorare e partecipare alla società. Essa comprende l’alfabetizzazione informatica e digitale, la comunicazione e la collaborazione, l’alfabetizzazione mediatica, la creazione di contenuti digitali, la sicurezza (…) e le questioni legate alla proprietà intellettuale, la risoluzione di problemi e il pensiero critico”. Cfr Raccomandazione del Consiglio europeo relativa alla competenze chiave per l’apprendimento permanente”,C189/9 p.9

Il diritto di accesso a Internet è presente nell’ordinamento italiano ed europeo e la scuola deve garantirlo, anche per quegli studenti che non dispongono della Rete a casa. In modo coerente al PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale)  che ha tra gli obiettivi quello di “fornire a tutte le scuole le condizioni per l’accesso alla società dell’informazione e fare in modo che il “diritto a Internet” diventi una realtà, a partire dalla scuola”.

A tal proposito è importante ricordare il Regolamento del Parlamento Europeo, 30 aprile 2016, e quello del Consiglio, 25 novembre 2015, che stabiliva le “misure riguardanti l’accesso a un Internet aperto e che modificava la direttiva 2002/22/CE, relativa al servizio universale e ai diritti degli utenti in materia di reti e di servizi di comunicazione elettronica, e il regolamento (UE) n. 531/2012 relativo al roaming sulle reti pubbliche di comunicazioni mobili all’interno dell’Unione. 

Un ulteriore documento di rilievo è quello di e Policy, redatto da molte scuole, in cui sono presenti indicazioni, revisioni o eventuali integrazioni di Regolamenti già esistenti che disciplinano l’uso dei dispositivi personali in classe e come conoscere, prevenire, rilevare i rischi on line, oltre a come segnalare e gestire casi a cui si affiancano ruoli e responsabilità. Per un approfondimento sui ruoli e le responsabilità delle figure presenti a scuola: Legge 59/97, Art.21 CO° 8; Legge N.165/2001 Art. 25; CCNL; DPR n. 275/99; Legge n.107/2015; Piano Nazionale Scuola Digitale.

Apprendere è un processo ampio, che attinge a fonti diverse ( ambientali, sociali, culturali) e non sempre coicide con  l’imparare a scuola, tanto che , a volte, non si riescono ad arginare le difficoltà     fino ad arrivare al “droping-out”. Le tecnologie possono dare un sostanziale contribuito, creare un ponte, un canale comunicativo tra scuola ed extrascuola, tale da rendere la scuola aperta, flessibile e inclusiva, con un approccio centrato sul riconoscimento dello studente come titolare di diritti (right holder).

Giorgina Di Ioia, Pedagogista clinico, già Giudice onorario minorile presso la Corte d’Appello del Tribunale di Campobasso, già formatore  in qualità di docente supervisore SSIS e tutor coordinatore TFA per le abilitazioni dei docenti della scuola secondaria di secondo grado (presso L’Università del Molise), per i neoassunti in ruolo e corsi in varie scuole. Docente presso il Liceo Artistico “G. Manzù” - I.I.S “M. Pagano” CB - (Liceo Classico, Artistico e Scientifico). Specialista certificata presso INDEX-IPR International Professional Registers dell’Istituto Itard.

Autrice di numerosi articoli, ha collaborato dal 2003 al 2011, al “Giornale di Pedagogia”, edizioni junior; dal 2016 e ancora oggi alla redazione nazionale del “ Diogene’s Journal”, Periodico Scientifico-Professionale on-line dell’Istituto Itard; dal 2019 collabora al Network di Professionisti per Soluzioni Integrate, “ConsulenzeIntegrate2.0”(https://consulenzeintegrate.wordpress.com).

Ha pubblicato ”Il caso del bullo con disturbi di apprendimento”, nel volume “Il Pedagogista. Ambiti professionali e competenze”, a cura di Marco Paolo Dellabianca, edizioni junior, 2009; Il giudice onorario minorile: ruolo, funzioni, processi”, nel volume “Pedagogia giuridica”, edizioni junior, 2010, a cura di Piero Crispiani. Ha collaborato al volume “Reti contro la dispersione scolastica”, I cantieri del possibile, a cura di Marco Rossi Doria e Silvia Tabarelli, Erickson, 2016 

E’ autrice per Erickson del lavoro “Prevenzione e valutazione Pedagogica del Bullismo”, Erickson live, 2011. 

E’ autrice  del lavoro “Prevenire, valutare e contrastare bullismo e cyberbullismo”

Ricerche e buone pratiche. Giorgina Di Ioia (a cura di), Erickson live, 2020

 

M.A.GI.C. - Education Training

Tel.0832.521887 - Cell. 368.581458
Via Arturo Caprioli N°8 - 73100 Lecce
P.I.05034810753 - Email luigimartano51@gmail.com

© M.A.GI.C. Education Training di Luigi Martano All Rights Reserved.Design By Promowe.it

Search