“Il ruolo dell’autonomia scolastica nel processo di inclusione”

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La costituzione Repubblica italiana nel 1947 all’articolo 34 (la scuola è aperta a tutti…) introduce il principio di uguaglianza di opportunità educative per tutti, iniziando un percorso che porterà attraverso la documentazione del 1975 della Commissione Falcucci ad enunciare i principi basilari della scuola che ora chiamiamo scuola inclusiva ossia principio di collegialità, protagonismo delle famiglie, la gestione integrata dei servizi, la formazione degli insegnanti.

L’accoglienza e l’inserimento dell’alunno, anche dell’alunno con disabilità diviene, in ottica pedagogica internazionale, una visione di piena inclusione nella scuola. Questo è possibile attraverso l’introduzione dell’autonomia scolastica con la legge 59 del 1997 e il successivo regolamento introdotto con il Decreto del Presidente della Repubblica n. 275 dell’8 marzo 1999. Il DPR n. 275 del 99 all’articolo 4 comma 2 e all’articolo 5 comma 1 demanda alle scuole l’autonomia didattica e organizzativa per una diversificazione dell’offerta formativa in base alle esigenze contestuali di riferimento. Le scuole pertanto possono essere flessibili nell’adattamento di tempi, spazi, classi, didattica, utilizzo funzionale dei docenti e strutturazione dei documenti costitutivi dell’identità culturale e progettuale, partendo dal piano dell’offerta formativa (articolo 3 d.p.r. 275 99), per arrivare con la legge 107 del 2015 al Piano Triennale dell’Offerta Formativa e una scuola flessibile in termini organizzativi e didattici. Con la cosiddetta “Buona Scuola” infatti si parla di personalizzazione, specializzazione della didattica, di sviluppo di processi inclusivi di insegnamento-apprendimento, di una scuola per tutti e ciascuno, con l’obiettivo di favorire la trasversalità della prassi di inclusione nei diversi ambiti di insegnamento, nelle strategie didattico educative, nella gestione delle classi, nell’organizzazione di tempi e spazi. 

Si indica una prospettiva nuova per la scuola, con una presa in carico globale da parte dell’intera comunità educante di tutti gli studenti, compresi gli studenti con disabilità. Il Decreto Legislativo 66 del 2017 sull’inclusione, attuativo della Legge n. 105 del 2015, indica la prospettiva inclusiva della scuola italiana. Nonostante questo, la cultura inclusiva all’interno della scuola e della società italiana, a volte non è percepita in modo adeguato neppure dalle famiglie degli alunni con disabilità. È ancora concezione comune all’interno delle scuole, delle famiglie, degli operatori, della più generale cultura italiana, che l’unica o la principale risorsa per un alunno con disabilità sia il docente di sostegno, e non un contesto più “flessibile“ e veramente “inclusivo“.È opinione della sottoscritta che è un vero cambiamento all’interno del mondo della scuola sia possibile, ma solo se esiste la volontà di tutti di fare un passo in avanti, utilizzando strumenti di progettazione e valutazione realmente inclusiva, partendo dai Passi fondamentali necessari per sviluppare l’inclusione scolastica secondo le diverse esigenze personali degli alunni (D’Alonzo, 2006) quali il credere nell’inclusione, il ruolo dinamico e progettuale del Dirigente Scolastico, e attuare una rimodulazione e rivalutazione della compresenza didattica inclusiva con strategie didattiche condivise di coprogettazione, co-insegnamento, e co-valutazione tra due o più docenti (generalmente un insegnante curricolare e un insegnante di sostegno, ma non necessariamente), che lavorino insieme per attuare una reale compresenza in classe, una co-progettazione, un ci-insegnamento e una co-valutazione didattica efficace e funzionale (Cook e Friend, 1995; Murawski, 2009; Pugach te al., 2012; Salend, 2011; Ianes Cramerotti e Scapin, 2019).

Per strutturare una scuola inclusiva è necessario partire da una coprogettazione disse tutto per arrivare a una classe inclusiva Consideri le esigenze di tutti e di ciascuno. È necessario partire da una progettazione di sistema che metta in primo piano una concezione di “persona” e di persona con disabilità su base ICF, secondo il modello di tipo Bio-PsicoSociale e progettare e valutare attraverso un PEI per competenze su base ICF.Monica Garau (06/05/1976) oristanese, docente specializzata di sostegno nella scuola primaria. Laureata in Scienze della Formazione Primaria (V.O.) con 110 e in Scienze dell’Educazione (V.O.) consegue specializzazione per la lingua inglese e per il sostegno nella scuola dell’infanzia e primaria. Ha conseguito vari Master su tematiche quali DSA e criminologia clinica. Ha assunto incarichi come docente a contratto e tutor presso l' Università degli studi di Cagliari. Interessata alle dinamiche sociali e relazionali e all’inclusione, nonché l’uso delle nuove tecnologie informatiche per l’apprendimento, è Formatore sulle nuove tecnologie, membro del Team Digitale e Amministratore della piattaforma Gsuite for Education nel proprio Istituto. Relatrice a corsi di formazione per adulti su tematiche inclusive e sulle TIC. Ha ricoperto per alcuni anni il ruolo di funzione strumentale per l’inclusione e funzione strumentale informatica, tutor per studenti universitari e per neoimmessi in ruolo, è componente del Consiglio d 'Istituto e della Giunta Esecutiva.

Dott.ssa Monica Garau, laurea in Scienze dell’Educazione (laurea quadriennale -vecchio ordinamento) presso Università degli Studi di Cagliari, tesi di laurea sperimentale in Informatica dal titolo “Aspetti e temi della formazione in rete: tecniche, tecnologie e linguaggi”. Ho conseguito una seconda laurea in Scienze della Formazione Primaria presso Università degli Studi di Cagliari con votazione 110/110, tesi di laurea in Didattica della matematica dal titolo “Matematica, metacognizione e difficoltà di apprendimento”, le specializzazioni per il sostegno sia alla scuola dell’infanzia sia alla primaria, Master universitario su DSA con relazione finale sulla lingua italiana e i DSA. Pedagogista, specialista di processi educativi e formativi (ricerca e applicazione), da vari anni docente di sostegno di ruolo nelle scuole primarie con incarichi come funzione strumentale sul sostegno, Master Teacher e funzione strumentale informatica e referente coding, più varie commissioni.Mi sono formata prevalentemente nell’area socio-educativa, nella consulenza scolastica e giuridica alla famiglia.Il 4 luglio 2012 è uscito il libro “Strumenti e tecniche di valutazione pedagogica”, di cui sono coautrice.

 



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