VIVIAMO INSIEME LA SCUOLA RESPIRANDO EUROPA CON AVANGUARDIE EDUCATIVE

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Avanguardie Educative nasce da un Nuovo Sentire del Fare Scuola, porta a sistema le esperienze più significative di trasformazione del modello organizzativo e didattico; nasce come progetto di ricerca-azione per iniziativa autonoma di INDIRE, il suo obiettivo è investigare le possibili strategie di divulgazione e mettere a sistema l’innovazione nella scuola italiana.

Questo progetto si è trasformato in un Movimento costituito il 6 novembre 2014 a Genova, è aperto a tutte le scuole nazionali; è frutto di un’azione congiunta di INDIRE e di 22 scuole fondatrici che hanno sottoscritto un Manifesto programmatico per l’innovazione costituito da 7 macrotemi i cosiddetti “orizzonti di riferimento” per: trasformare il modello trasmissivo della scuola; sfruttare le opportunità offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali per supportare nuovi modi di insegnare, apprendere e valutare; creare nuovi spazi per l’apprendimento; riorganizzare il tempo del fare scuola; riconnettere i saperi della scuola e i saperi della società della conoscenza; investire sul “capitale umano” ripensando i rapporti (dentro/fuori, insegnamento frontale/apprendimento tra pari, scuola/azienda, ecc.); promuovere l’innovazione perché sia sostenibile e trasferibile. Il compito o mission del movimento è mettere in rete le scuole supportandole, diffondendo buone pratiche e modelli educativi che ripensano l’organizzazione della didattica, del tempo e dello spazio del “fare scuola” nella società odierna in continuo divenire. Avanguardie Educative guarda avanti, prova a disegnare nuovi modelli educativi, percorsi innovativi che diventano “Idee” che possono essere adottate dalle scuole aderenti al movimento ed essere inserite nei curricoli, con un servizio di affiancamento e assistenza/coaching in modalità blended. Le Idee di  Avanguardie Educaive sono: Debate (argomentare e dibattere),  Didattica   per scenari, Flipped Classroom (la classe capovolta), Integrazione CDD / libri di testo, Spaced Learning (apprendimento intervallato), TEAL (Tecnologie per l'apprendimento attivo), - Didattica per scenari, Flipped Classroom (la classe capovolta), Integrazione CDD / libri di testo, Spaced Learning (apprendimento intervallato), TEAL (Tecnologie per l'apprendimento attivo), Aule Laboratorio Disciplinari,- Aule Laboratorio Disciplinari, Dentro/Fuori la scuola - Service learning, Oltre le discipline, Apprendimento autonomo e tutoring, Apprendimento differenziato, Uso flessibile del tempo, MLTV - Rendere visibili pensiero e apprendimento, Dialogo euristico, Debate (argomentare e dibattere). Nel 2018 il movimento Avanguardie Educative è entrato in Europa attraverso il report “Study on supportino school innovation across Europe” prodotto dalla commissione europea che lo ha selezionato come “buona pratica” di “ecosistema” riconoscendo il valore innovativo della strategia di networking che utilizza la strategia d’incontro tra botton-up e top-down.

 Le scuole di oggi risentono della necessità di rinnovamento con alla base competenze di cittadinanza; “didattica, spazio e tempo” sono le tre coordinate che individuano il contesto di riferimento per i processi  di innovazione innescati dalle “Idee”. La didattica è il motore delle scelte che vanno ad impattare su tempo e spazio; il cambiamento supera le rigidità del calendario scolastico, dell’orario delle lezioni e della parcellizzazione delle discipline (tempo) e supera i limiti di un’aula con i banchi allineati e gli arredi fissi, in netto contrasto con la dinamicità dei processi cognitivi e relazionali ai quali concorrono anche le tecnologie che consentono il trattamento e lo scambio delle informazioni in formato digitale (spazio), quest’ultimo, lo spazio, è stato ripensato. Grazie alle “linee guida” di ciascuna Idea di Avanguardie Educative, capitale di docenti mette a disposizione di altri colleghi le innovazioni, mette in luce aspetti positivi ed eventuali criticità che si possono incontrare durante il percorso, consigli per la loro risoluzione sulla base delle esperienze vissute e una descrizione dei processi organizzativi, didattici e gestionali.

 Alla domanda “perché è importante cambiare lo spazio in una scuola?” tante sono le risposte, in primis per creare nuovi ambienti per l’apprendimento, infatti gli ambienti fisici non sono più in grado di rispondere a contesti educativi in continua evoluzione servono oggi soluzioni flessibili, polifunzionali, modulari e versatili rispetto all’attività svolta. L’aula fino ad ora pensata per una didattica frontale oggi va ripensata, vanno previsti spazi diversificati per attività non strutturate e per l’apprendimento individuale; l’aula di oggi è un luogo in cui l’insegnante può muoversi liberamente e interagire in forma più esplicita e diretta con gli studenti. La centralità viene superata, gli alunni hanno bisogno di far parte di una classe che in alcune ore della giornata è sempre la medesima aula mentre in altri momenti si sposta in laboratori o spazi similari. Alla domanda “perché è importante cambiare il tempo in una scuola?” la risposta principale è per superare la rigidità del fare scuola come il calendario scolastico, l’orario delle lezioni e la suddivisione delle discipline lasciando spazio all’interdisciplinarietà suddivisa nell’intero anno scolastico; ciò potrebbe avvenire tenendo conto della necessità di una razionalizzazione e ottimizzazione delle risorse utilizzando una programmazione didattica articolata in unità di competenza e moduli formativi; nuovi tempi e nuove modalità di apprendimento per una società della conoscenza oramai facilmente accessibile a tutti.

 Concludendo il movimento Avanguardie Educative è una comunità di pratica “in crescendo” che aumenta di anno in anno il suo contingente, dal 2014 ad oggi conta oltre 800 istituti (intesi come codici meccanografici) tra scuole capofila e scuole adottanti; altre scuole potrebbero adottare una o più idee ma anche proporre esperienze di innovazione che dimostrino la coerenza con gli orizzonti di riferimento del Manifesto. In tal modo si innoverebbe superando i tradizionali momenti educativi caratterizzati da numerose limitazioni in spazio e tempo. Ciascuno di noi possiede ognuna delle 9 intelligenze multiple elencate da Gardner, quindi non è possibile etichettare nessuno studente rispetto ad una particolare intelligenza, le attitudini di ognuno di noi sono in continua evoluzione oltre che profondamente influenzabili dal lavoro posto in essere nella pratica formativa; per il terzo millennio la nuova figura di insegnante tecno costruttivista (W. McKenzie) saprà riconoscere l’enorme portata delle tecnologie digitali al servizio degli studenti nella attuale società globalizzata sfruttando anche Idee innovative proposte da Avanguardie Educative. Metodologie d’innovazione verso una scuola che cambia, quindi, a misura di competenze di una società della conoscenza e delle odierne modalità di insegnamento ed apprendimento. Oggi la nostra società sta vivendo una crisi con una profonda “dispersione scolastica dei docenti” che vanno accompagnati e sostenuti verso una “scuola nuova”; sperimentazione, innovazione e ricerca rappresentano la svolta attraverso una rottura di regole. Il nuovo docente ha una forte voglia di apprendere per far fronte ad una nuova idea di fare scuola. Attraverso una leaderschip diffusa e distribuita si possono migliorare le performance di un intero collegio docenti, la scuola pertanto diventa la più grande agenzia culturale che distribuisce il sapere acquisito. Credendoci si può fare una scuola innovativa agendo sulle due coordinate di tempo e spazio, il setting è importantissimo; spazio fisico e virtuale, spazio come agente di apprendimento, aula aumentata, spazio laboratoriale, biblioteca diffusa, tab lab, spazi per la progettazione, coding. In tal modo le attività rappresentano un’opportunità per rispondere ai bisogni di tutti gli alunni, attraverso la strutturazione di percorsi flessibili che fanno leva sul “learning by doing” e sulle dinamiche cooperative che si attivano nei gruppi di apprendimento. Il risultato è una “scuola da vivere” ed inclusiva che pensa a tutti, dove ogni studente prende parte del proprio processo di crescita formativa affermandosi in una società odierna che respira Europa.

Ferramosca Mavi: 

Docente di scuola primaria dal 2001. Laureata in Filosofia V.O. presso l’università degli studi di Lecce e DEC-Dirigenza e Coordinamento dei Servizi Scolastici, Formativi e Sanitari- presso l’università degli studi di Tor Vergata Roma. Specializzata nel Sostegno Didattico presso l’università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli. Membro dello staff direttivo, Funzione Strumentale Valutazione, del proprio istituto e del Consiglio di Circolo, referente per la valutazione nei progetti P.O.N.

 

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