Il servizio ispettivo tra promozione e controllo

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La Scuola autonoma ha visto la luce con la L.59/97, da allora il Legislatore si è preoccupato di “attrezzarla” perché ciascuna Istituzione Scolastica Autonoma potesse “reggersi sulle proprie gambe” per agire nel proprio spazio d’azione, vitale a livello individuale e collettivo poiché fa rete con l’agire altrui. Compito alquanto arduo, per il quale si richiede grande professionalità, proporzionale all’elevatissimo valore del risultato.

E, chiaramente, come per tutti i compiti difficili e delicati, è richiesto un intervento specifico minuzioso che non trascuri il minimo dettaglio, ancor più se “la posta in gioco” è molto alta: come si potrebbe quantificare il valore del pieno sviluppo della persona attraverso la rimozione di tutti gli ostacoli per garantire la “salvaguardia” dell’Umanità? E, non è proprio questo il compito della Scuola, “madre intenzionale” di ciascun Cittadino glocale?

E’necessario, allora, il supporto di una figura istituzionale quale quella del D.T. garante della propulsione, della promozione e dell’accertamento di tutti i processi formativi che, nel rispetto delle norme, documentino l’azione di chi voglia, volontariamente, “occuparsi” di scuola.Un impegno alquanto gravoso, nella consapevolezza di dover onorare un compito assai oneroso al servizio dell’Umanità che richiede alte professionalità la cui formazione, etica e morale devono costituire essenza esistenziale atta a delineare un profilo di stampo culturale- pedagogico.E’ altrettanto vero che il D.T. deve dialogare con tutti gli interlocutori allo scopo di costituire preziosa opportunità di mediazione tra l’essere e il dover essere per l’implementazione del fare al fine di perseguire gli obiettivi della Vision e della Mission in un cambiamento continuo verso il traguardo del miglioramento qualitativo.Naturalmente, ciò comporta un’azione di validazione dei risultati, tangibili e misurabili, che rendono manifeste le competenze formali, maturate nel luogo deputato alla loro genesi, e, dunque, l’efficacia e l’efficienza delle azioni agite.Ne deriva, necessariamente, un dialogo costruttivo tra “valutato” e “valutatore”, incentrato sul vero senso dell’azione valutativa che è quella di stimolare la conoscenza pura, l’autovalutazione e il miglioramento, valorizzando la “personalizzazione”. 

La generalizzazione o, peggio ancora, i riduzionismi depauperano l’azione educativa e la “chimera” della comparazione crea “false illusioni” in quanto decontestualizzata e “potenzialmente” fautrice di “approssimazioni” che possono far fuorviare dalla riflessione prescritta e dovuta.Dall’ultimo concorso per D.T., ne sono passati di lustri: la nostra Scuola, pur facendo tesoro dell’esperienza d’oltralpe e rispettosa degli obiettivi Comunitari e Internazionali, è tenuta a “fare i conti” con lo storico della nostra lodevole esperienza educativo-didattica il cui focus è sempre stato e continua ad essere la formazione dell’Uomo seppur da prospettive diverse, figlie dei tempi che, gradualmente, hanno portato all’innovazione per rispondere alle istanze economico-socio-culturali emergenti, indicative e identificative di bisogni specifici atti al soddisfacimento della competitività.L’investimento di risorse, in termini quantitativi e qualitativi, è notevole e non può e non deve ammettere il pur minimo dispendio, il D.T., allora, dovrebbe connotarsi come risorsa umana e professionale al servizio costante della comunità e parte integrante e ineludibile della comunità educante a cui appartiene, a titolo di Educatore più qualificato.


Rosaria Frandina, Abilitazione alla Vigilanza nelle Scuole Elementari, Laurea in Lettere (tesi: Fragilità maschile e femminile in Capuana), Master II livello "La dirigenza scolastica nella società contemporanea". Ha ricoperto incarichi di Fiduciaria di Plesso, Referente Continuità, Funzione Obiettivo e Strumentale extrascuola, Tutor Neoimmessi (3), Referente "Legalità, Ambiente, Bullismo", Esperto Progetto Pon ( competenze di base italiano) "Libertà di pensiero e parola...rispettando le regole", Membro CdC (tutt'ora), Referente "Curriculo Locale" per l'attuazione della L. R. n. 9/2011 (quest'anno).Insegno dall'anno scolastico 1982/83 con spirito di servizio, consapevole che ogni emozione, parola o gesto possono arricchire o depauperare l'azione educativa.

 

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