“Dispersione psicopedagogica. La cura educativo/emozionale in tempo di Covid-19.”La nuova sfida

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Come investire il “capitale educativo” degli insegnanti nella scuola digitale sempre pronta ad emarginare differenze e potenziare le vicinanze, i confronti e la crescita formativa di tutti e ciascuno.

 

Parte dell’ anno scolastico 2019/2020 è stato caratterizzato dalla sperimentazione veloce, necessaria e obbligata della didattica digitale, nella quale tutti, proprio tutti docenti, studenti e genitori, si sono trovati “catapultati” dall’ oggi al domani, senza avere il tempo di rendersi conto di ciò che accadeva. 

La scuola,  investita di tanti finanziamenti per la digitalizzazione, l’ acquisto di divice per il comodato d’ uso e il raggiungere tutti gli studenti di ogni ordine e grado, la necessità di riferirsi alle videolezioni, alle lezioni asincrone per la didattica avanza in maniera incessante.

Incalzante la didattica digitale, che partorisce il nuovo documento DDI, a cui le scuole devono riferirsi per la progettazione di un’ offerta formativa all’ insegna di nuovi strumenti di lavoro, di nuovi piani progettuali proiettati verso una nuova pianificazione disciplinare,  sempre più trasversale.   

La DaD  pone la nuova domanda sulla valutazione formativa e sommativa; cambiano gli indicatori rivolti alla puntualità dei collegamenti virtuali, agli atteggiamenti durante i  collegamenti, la consegna dei compiti da e per lo studente, la capacità di autonomia nei lavori in asincrono.

Cambiano i tempi e gli spazi didattici, ma emergono le differenze economiche, motivazionali,  e contestuali.  Le differenze dei contesti di crescita e formazione familiare e socio/territoriale determinano il divario di azione/reazione degli studenti e del loro interesse/motivazione/curiosità ad apprendere proporzionale al supporto emotivo/educativo che gli stessi vivono ed esperiscono in famiglia. 

Ecco le differenze che ci fanno riflettere. 

Le differenze legate all’ aspetto umano.

Capitale umano, Valore psisopedagogico della scuola, Valore dell’ Agorà sociale, che l’ emergenza lockdown ha fatto emergere: la mancanza delle relazioni sociali, che in maniera naturale vivono e si fortificano nella scuola, anche quando apparentemente si hanno difficoltà, quelle stesse difficoltà che generano conflitti riflessivi e riflettenti di un malessere interiore, spesso sottovalutato e investito di incapacità di superarlo senza la guida intenzionale e professionalmente alta che la scuola rappresenta.

Anno scolastico 2020/2021: regole e misure per la sicurezza e prevenzione Covid, distanziamento sociale, percorsi guidati e orari scaglionati per evitare incontri e assembramenti, continua igienizzazione delle mani e dei materiali, divieto di condivisione di materiali e di comportamenti pro-sociali istintivi, continue raccomandazioni.

Nuovi scenari scolastici, nuovi spazi e tempi didattici, nuove progettazione e tanto tanto lavoro di rimodulazione dei processi d’insegnamento apprendimento nella Nuova Scuola Digitale.

Il PNSD è sempre più presente, l’uso delle tecnologie nella didattica entra a sistema, la Didattica Integrale Digitale diventa complice della DaD, i docenti si misurano nelle sperimentazioni di nuove modalità di formazione professionali per sé e per gli studenti.

Anche la scuola, come la società contemporanea, appare un sistema complesso, in divenire repentino e improvviso, fluido e vulnerabile, che abbisogna di atteggiamento resiliente per continuare la sua Mission, la formazione di persone di Nuovo umanesimo, cittadinanza attiva e pro-sociale, capaci di vivere sostenibilità di vita con pensiero creativo, critico divergente ed essere attori protagonisti ciascuno del proprio saper essere in gioco con gli altri per la crescita sostenibile e intelligente di tutta la comunità internazionale, che va oltre le differenze e i limiti, riconoscendo ricchezza umana di qualità e investimenti socio/culturali.

Ecco la “Nuova” scuola si innesta in tutto questo; dalla buona scuola alla nuova scuola, sistematica ed intenzionale nella formazione, promozione e valorizzazione del Capitale umano.

Si rischia la dispersione psicopedagogica nella scuola digitale improvvisa, obbligata e costretta a regole, apparentemente antisociali...

NO, assolutamente NO.

Nuova scuola correlata anche a Nuova Cura educativo/emozionale che sfida il distanziamento socio/emotivo/relazionale e crea Vicinanza Empatica.

Il ‘caos organizzativo’ che attraversa le istituzioni, la scuola in primis, possano/devono essere un opportunità per una ‘rigenerazione pedagogica’ e una riorganizzazione flessibile della  cura educativa. 

Si è lavorato egregiamente a nuove strutture fisiche funzionali e spazi adeguati, procedure sanitarie semplici e chiare, approcci educativi e metodi didattici efficaci, ma al contempo e forse più di ogni altra cosa è indispensabile una comunità educante autoefficace, autorevole,  credibile e consapevole dell’importanza della Nuova Mission educativa nella nuova svolta epocale che il mondo travolto e stravolto sta vivendo.

La risposta emotiva della maggior parte degli insegnanti durante il confinamento ha poggiato sulla tranquillità , fiducia e continuo credo professionale, investendo di serenità le famiglie e gli studenti, che nella loro forzata reclusione hanno vissuto, comunque, la socialità, limitata, atipica, ma presente, seppur virtuale. 

La resilienza educativa deve diventare la guida alla nuova relazione della comunità scolastica, della nuova psicopedagogia, che chiede e riflette sulle nuove modalità e didattica delle emozioni, dell’ empatia. 

La testa ben fatta si completa con il cuore ben fatto, capace di indurre e promuovere nuova conoscenza e pratica del sé e della interrelazione emotiva ed emozionale. 

La pedagogia delle emozioni, la didattica delle emozioni per la conoscenza e consapevolezza delle emozioni di tutti e ciascuno. Gli insegnanti, quali  linfa vitale alla comunità scolastica, risorse umane imprescindibili con tranquillità e fiducia trasmettono implicitamente agli studenti messaggi positivi, rassicuranti, in qualche modo di ottimismo.

I processi d’ insegnamento apprendimento vestiti di emotività sono la fonte efficace per far fronte alle vulnerabilità psicologiche che la pandemia ha fatto emergere e ancor più ha causato. Le ansie, le paure, gli isolamenti sociali curati dalla scuola, la Nuova”scuola nella quale si include la Nuova Mission della Cura psicologia. 

In tal senso è stato riconosciuta la valenza psicologica della scuola, marcando e definendo  il cammino della Psicologia nella scuola. Già il 25 settembre scorso è stato  approvato il Protocollo d’intesa  tra il CNOP, Consiglio Nazionale Ordine dei Psicologici, e il Ministero dell’Istruzione per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche”. Traguardo Nuovo che traduce la necessità di ascoltare anche i bisogni psicologici della scuola.

La scuola dovrà ri - costruire la sua sacralità come istituzione attraverso poche ma solenni ritualità, quali l’apertura solenne dell’anno scolastico, la settimana dell’accoglienza, la chiusura di fine anno, e al contempo deve alleggerire la pesantezza proprie delle istituzioni fatta di programmi, obblighi, valutazioni, compiti, a favore della leggerezza propria del ‘mondo della vita’, che si declina con l’esercizio della fantasia, l’amore per la conoscenza, la creatività, il prendersi cura, la partecipazione emotiva di tutti e ciascuno, coltivando conoscenze, competenze e cura delle relazioni empatiche.

La scuola accogliente, inclusiva, ‘leggera’, dove si insegna e si  impara divertendosi, meno burocratica, allegra. 

La scuola del benessere affettivo, in sintonia con la natura della psiche di ognuno, docente e discente che sia, nella quale prevale la conoscenza e il rispetto della persona umana dal cuore ben curato e sano, in armonia con le emozioni. 

Una scuola valorizzante, meno autoreferenziale e ’appariscente’ , un comunità educante dove discenti e docenti possano imparare gli uni dagli altri, una scuola dove si costruisce consapevolezza del proprio Saper, Saper Essere e Saper fare, valorizzante delle potenzialità personali e sociali anche nella disabilità e difficoltà apprenditiva.

La scuola deve viversi e vivere la musica dell’ orchestra che rappresenta, in cui si suona la stessa sinfonia. 

Una scuola laboratorio di conoscenze e di emozione, aperto a tutti gli spazi del territorio.

L’ alfabetizzazione funzionale e sostenibile si veste si alfabetizzazione emotiva.

Da necessità virtù: l’ aggettivo Nuovo impregna la sfida epocale. 

In tempo di Covid-19 la Nuova scuola diventa sistema educativo che ci accompagna alla nuova era culturale, economica e sociale.

 

Costantino Antonella, docente responsabile dell’ Osservatorio d’ area – Dispersione scolastica “Garibaldi” di Milazzo, prov. di Messina.Docente a Tempo Indeterminato dall’ a.s. 1991 nella scuola primaria; dall’a.s. 2005 docente di lettere nella scuola secondaria di I grado; dall’a.s  2010 docente di Lettere nella scuola secondaria di II grado e dall’ a.s. 2012, docente utilizzata presso USR – Sicilia nell’ambito di progetti di recupero, contrasto e prevenzione della Dispersione scolastica Esplicita ed Implicita, con progetti di RicercAzione per la prevenzione della Dispersione scolastica nell’ insuccesso formativo.

 

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