Dalla Finlandia, input e suggerimenti per migliorare in PISA

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Per i docenti i progetti Erasmus hanno significato l’opportunità di un confronto reale e tangibile sul campo. La nostra scuola ha usufruito di un progetto Erasmus, sviluppato in due annualità e co 40 mobilità totali che hanno coinvolto docenti staff di presidenza e personale ATA.

La mia esperienza in Finlandia ha previsto due uscite funzionali al ruolo ricoperto nello staff di dirigenza, la prima di queste ha avuto come tema gli ambienti di apprendimento: in questa uscita ho sicuramente confrontato e valutato gli ambienti finlandesi con quelli in dotazione alla mia scuola o in genere alle scuole del mio territorio.  La mia analisi non si è fermata all’osservazione dei materiali utilizzati, ma anche ad altre tematiche connesse alla metodologia didattica. Ritengo che poche scuole in Italia abbiano tutta quella mole di materiali: strumenti informatici, materiali nei laboratori di scienze, nei laboratori di musica o nelle palestre. Gli alunni dispongono di molti spazi e questi sono multifunzionali, hanno singole postazioni dove mettere in campo competenze di diverso tipo: manuali, creative, artistiche ecc.;c’è una cura dell’alunno individuale che si può realizzare attraverso il lavoro in piccoli gruppi o grazie ad un orario organizzato su classi parallele che rende possibile dividere il gruppo classe. La presenza di spazi condivisi ampi permette agli alunni di sostare, anche non vigilati, in questi ambienti serenamente mentre svolgono attività diverse. Infine la scansione del tempo di apprendimento è molto utile per vivere gli ambienti in modo equilibrato; 

esso parte dalla consapevolezza che i tempi di attenzione medi sono di 15 minuti, questo determina l’articolazione di ogni ora in un tempo per la lezione frontale e del tempo libero. Gli ambienti di lavoro sono gestiti in modo equilibrato anche dai docenti, si percepisce un clima molto disteso tra gli stessi negli spazi a loro dedicati; non ho mai visto docenti affannarsi nel cambio d’ora, o alzare la voce per richiamare gli alunni nei corridoi affinché rientrassero nelle aule. Gli alunni si spostano da un laboratorio ad un aula parlando serenamente tra loro, sfruttano le aree relax e sono tante, hanno a disposizione i loro ipad e li utilizzano per svago o per studio. Durante le attività in aula, anche in presenza di alunni, ho notato che la metodologia didattica era impostata su attività classiche, come spiegare con l’utilizzo della lim o assegnare esercizi differenziati attraverso piattaforma e-learning, ma la suddivisione in piccoli gruppi permetteva di seguirli da vicino. I software informatici per la didattica sono gli stessi che i molteplici corsi offerti dai progetti PNSD ci hanno presentato negli ultimi anni, ma spesso i nostri ambienti privi di lim, la mancanza di Wi-Fi e/o di device personali    ne impedisce l’utilizzo in modo appropriato e funzionale. I docenti coinvolti in questa prima uscita tornati a scuola hanno fatto tesoro di questa esperienza e si sono adoperati affinché fossero apportati piccoli cambiamenti nella organizzazione didattica; 

grazie al potenziamento di alcune discipline abbiamo creato gruppi di livello al fine di recuperare le lacune in matematica di molti alunni. Abbiamo riadattato degli ambienti in modo che risultassero più confortevoli, attraverso il PON sulle competenze di base , che ha visto la realizzazione di progetti diversi, abbiamo fatto in modo che gli alunni potessero vivere l’ambiente scuola in modo più equilibrato; nel progetto di scienze, agli alunni, suddivisi per gruppi, sono stati assegnati compiti diversi di natura scientifica che permettessero di vivere gli spazi in modo diverso, in autonomia e che ha permesso loro di allenare la propria creatività e le proprie competenze resilienti. Ad ogni appuntamento gli alunni erano invitati all’uso di app diverse per risolvere problemi scientifici diversi, infine gli alunni documentavano con uno storytelling in realtà aumentata l’attività realizzata.  Gli input ricevuti ci hanno permesso di partecipare e usufruire di un bando PNSD, che a breve ci permetterà di realizzare un ambiente di apprendimento innovativo, esso prevede la realizzazione di un ambiente in realtà aumentata a partire da dati raccolti attraverso sensori e fotogrammetria da drone. 

La seconda uscita del progetto Erasmus ha avuto come fulcro la valutazione e la progettazione del curriculum.  La condivisione del sistema scolastico e della valutazione con altri docenti è stato interessante e costruttivo. Il confronto con il Sistema finnico ci ha portata a fare molte considerazioni. Il sistema finlandese è moderno, nasce nel 2016 e solo nel 2020 vedrà i primi alunni che acquisiranno il titolo secondo il nuovo curriculum. E’ lineare, mira a far emergere le inclinazioni degli alunni, a valorizzare le competenze ed è molto orientativo per il proseguimento degli studi degli alunni. Il curriculum è nazionale, ma viene poi modificato a livello regionale, ovvero più comuni facenti parte di una ben distinta area geografica si uniscono e sotto la direzione di un direttore curvano il curriculum in funzione delle esigenze del territorio. La progettazione del curriculum prevede il coinvolgimento dell’utenza che contribuisce alla sua progettazione attraverso sondaggi. In Finlandia è stato necessario una riforma sulla istruzione e quindi la progettazione di un curriculum in funzione di una società che è cambiata e chiede cittadini che acquisiscano competenze diverse, ma allo stesso tempo durature che permettano loro di affrontare anche nuove sfide.  Il nuovo curriculum pone l’accento sulle competenze da sviluppare attraverso ambienti di apprendimento dinamici e tecnologici ma anche attività diversificate come uscite sul campo e in natura.

Il nuovo curriculum pone interesse alle competenze trasversali da raggiungere con modalità diverse attraverso lo studio teorico le attività pratiche e la cittadinanza attiva; la scuola si rende artefice di attivare processi che mirano ad implementare una ampia gamma di competenze che permetterà agli alunni una qualità di vita sostenibile. Le competenze trasversali sono state elaborate a livello nazionale e poi declinate a livello di regione o singola scuola. Nel nuovo curriculum è stata data molto importanza al linguaggio di programmazione come parte integrante del programma di matematica. Ogni anno in ogni scuola è necessario trattare una tematica multidisciplinare e gli alunni partecipano alla progettazione e la tematica affrontata deve essere speciale. Nel curriculum grande rilievo è dato alla valutazione che deve essere costante e deve essere condivisa con gli alunni e genitori. Alla fine dell’anno la valutazione può essere verbale o viene rilasciata una relazione annuale dove sono indicate le valutazioni espresse con numeri fino al grado 8. Per rendere il sistema di valutazione equilibrato sono stati definiti i criteri e il significato del concetto di buone prestazioni per ogni disciplina. Ogni docente utilizza questi criteri per valutare gli alunni e la valutazione avviene al 6° grado e al 9 ° grado con cui termina la scuola di base. Nella valutazione hanno un ruolo determinante gli alunni e i genitori che devono essere parte attiva del processo di apprendimento. Se gli alunni sono parte attiva e percepiscono che stanno imparando possono aumentare la motivazione ad all’apprendimento e sviluppare quello che si chiama imparare ad imparare. La scuola finlandese del passato era concentrata sull’insegnare ora è concentrata sull’imparare.

Dall’analisi dei punti salienti del nuovo sistema di istruzione abbiamo preso spunti per lavorare al curriculum del nostro istituto , il lavoro complesso e articolato ha previsto la fase di formazione sul concetto di competenza e sulla progettazione di prove che potessero far emergere le competenze raggiunte, la progettazione di prove e griglie di valutazione è avvenuta nei dipartimenti disciplinari o d’asse, a livello di dipartimenti d’asse sono state progettate le unità di apprendimento multidisciplinare che hanno coinvolto in quest’ultimo anno scolastico  le discipline affini, mentre negli anni scorsi avevano coinvolto tutte le discipline attraverso UDA multidisciplinari .Nella nostra scuola da anni abbiamo dedicato ampio spazio alla formazione su questa tematica, è in atto un grande processo di riflessione soprattutto sui risultati ottenuti. Tale processo di riflessione e progettazione è in linea con i cambiamenti che il curriculum nazionale sta vivendo, tale cambiamento ha portato al nuovo esame di stato con il quale si sono cimentati i nostri alunni tra giugno e luglio.Forti delle nostre esperienze di formazione effettuate e della esperienza in Erasmus non è stato difficile comprendere i presupposti che erano alla base del nuovo esame anche se in Italia esso si è innestato su tutto il processo in modo innaturale, mentre in Finlandia come già detto il processo di cambiamento arriverà a compimento nel 2020.

La progettazione del nostro curriculum non è ancora completato prevediamo di confrontarci con altri istituti simili del territorio, ha tenuto in considerazione l’utenza, poco i genitori, ma ha sicuramente tenuto in considerazione il territorio e le risorse del territorio. La valutazione per la prima volta ha presentato indicatori nazionali durante i nuovi esami di stato, tali indicatori declinati in griglie ci ha permesso di effettuare una valutazione equilibrata e confrontabile sul territorio.Gli esiti del nuovo esame di stato ci permetterà altre attente riflessioni, ma questo significa tempo di riflessione, sistematicità, metabolizzazione che non si coniugano con i continui cambiamenti che la scuola ultimamente vive.

Serrone Maria, docente di scienze integrate presso Lotti Umberto I di Andria, ho conseguito la maturità classica e quella magistrale, sono laureata in Biologia, ho maturato alcune esperienze presso il policlinico di Bari come ricercatrice; sono stata consulente come esperta per un ente di formazione che eroga corsi per ottici ed optometristi per diversi anni. Ho iniziato la carriera scolastica nella scuola superiore di primo grado, ho svolto il primo anno di ruolo nella scuola materna, esperienza veramente unica e formatrice. infine sono entrata in ruolo nella scuola superiore nel 2008. Nel 2009 sono arrivata all’istituto Lotti e mi hanno affidato il ruolo di coordinatrice del dipartimento scientifico. Negli anni ho continuato a svolgere il compito di coordinatore, ho assunto il ruolo di funzione strumentale area 1 per diversi anni, ora seguo i lavori del PTOF, sono referente per Invalsi e curo la parte riferita agli esiti nel RAV. Collaboro alla stesura del PDM insieme ad altri colleghi. Dopo la mia prima esperienza digitale con la formazione a tutor Didatech a Napoli, ho iniziato ad avvicinarmi alla didattica digitale, da diversi anni faccio parte del team digitale, ho maturato la mia esperienza come docente in classi digitali e ho svolto il ruolo di esperto anche in PON che trattavano questo tema. Nello staff di dirigenza ho il compito di coinvolgere i colleghi all’uso della didattica digitale, attraverso azioni di diverso tipo tra cui condivisione di buone pratiche e la pubblicazione di una news letter mensile con suggerimenti a tema.
PS. Nel tempo libero sono una speleologa e cerco di coinvolgere quanti fossero interessati al mondo speleologico.

 

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