Le innovazioni didattiche per il successo scolastico

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Abbiamo voluto dedicare il secondo numero della Rivista Magic-e-school alle innovazioni didattiche che sono necessarie, opportune ed imprescindibili, se vogliamo puntare al successo scolastico degli allievi, sulla qualità del servizio istruzione e se vogliamo porre al centro dei processi di apprendimento lo studente come protagonista del suo progetto di vita.

L’occasione ci è stata data dai numerosi seminari, frequentatissimi da molte docenti e tanti docenti “Magic”, organizzati da Indire in tutta Italia per far conoscere la comunità di pratiche di “Avanguardie Educative”, che da anni porta avanti il Manifesto sulle innovazioni da introdurre nella prassi didattica per migliorare le performance degli studenti. Avanguardie educative che vedono protagoniste circa 900 scuole di cui 459 del sud Italia; dato che fa cogliere subito la determinatezza e la passione di molti docenti capaci di scommettere sulle innovazioni nel meridione anche se i dati e la fotografia che l’Invalsi ci consegna ogni anno non sono confortanti per le scuole del Sud. E questo contrasto tra scuole innovatrici presenti nel Meridione e scarsi risultati nelle prove standardizzate dovrebbe far riflettere sul ruolo che una comunità intera e non solo la scuola, “abbandonata a se stessa”, può ottenere se riesce a creare le giuste sinergie.

Gli articoli presentati da quanti hanno partecipato ai seminari stanno a dimostrare l’interesse e la convinzione che le innovazioni “fanno bene” alla professione docente, “fanno bene” agli studenti e sono anche facilmente raggiungibili.  Non si tratta di strategie difficili da realizzare, di sistemi complessi da organizzare; per innovare la didattica basta solo superare il gap culturale che ci spinge a resistere e a chiuderci nella nostra prassi consolidata e considerare le novità come delle “mode” e non invece una necessità per avvicinarci quanto più possibile ai processi di apprendimento delle nuove generazioni. Il dato della dispersione scolastica del 17 % nel meridione, ben lontano dal benchmark del 10% di Europa 2020, è un grido di allarme che deve preoccuparci e spingerci a intraprendere percorsi che vedano protagonisti, attraverso una didattica laboratoriale, le nostre studentesse e i nostri studenti.

Dobbiamo ripensare i nostri ambienti di apprendimento come sollecitato recentemente dall’Europa con le Linee guida sulla “Creative Classroom”, che si connota per la possibilità che offre di creare pratiche didattiche che includono attività collaborative, personalizzate, di apprendimento attivo e creative. Ambienti in cui si conciliano sia momenti trasmissivi, quanto attività di confronto, ricerca e creazioni individuali e di gruppo. Ambienti flessibili, creati dai docenti, per favorire al massimo le interazioni e gli scambi che sono fattori cruciali per significativi processi di apprendimento.

Un ripensamento degli ambienti deve essere funzionale alle nuove strategie didattiche che fanno tesoro di interessanti iniziative che stanno riscontrando tanto successo tra gli operatori scolastici e tra gli studenti: il service learning, la flipped classroom , il debate, lo storytelling, riescono a rimotivare gli studenti rendendoli protagonisti nel loro percorso formativo.Le nuove tecnologie applicate alle innovazioni didattiche stanno dando un grande aiuto per personalizzare i percorsi formativi, per rendere più interessanti i momenti formativi. Le 24 scuole che nel 2014 hanno dato vita ad Avanguardie Educative e le attuali 900 scuole, spesso, sono arrivate alla sperimentazione grazie all’impegno del singolo Dirigente o del singolo insegnante o di un gruppo di insegnanti. Ora è necessario un salto di qualità per portare a sistema le best practices sperimentate e abbiamo anche, a mio parere le risorse professionali per farlo. L’ Indire dovrebbe, oltre a fare sistema con tutte le scuole della Rete, creare le giuste sinergie con tutti i docenti, circa 1000,  che sono dislocati presso gli Uffici Scolastici Regionali e presso gli Ambiti territoriali provinciali, per i progetti per la Legge 107 e i 120 animatori digitali, che dopo la selezione, sono stati riassegnati alla propria scuola di provenienza per svolgere, in solitudine, un lavoro che dovrebbe essere progettato e implementato coralmente anche sotto la direzione di un dirigente tecnico. Le innovazioni didattiche necessitano di molti momenti di formazione e di metacognizione e quindi è necessario, nella logica di sistema sostenibile, creare una squadra di formatori capace di rinforzare e migliorare questo processo.

Luigi Martano VIA CAMPO SPORTIVO 14- 73026 MELENDUGNO (LE) 368 581458 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Laurea in Pedagogia- Abilitazione Insegnamento Materie Letterarie Scuole Superiori 2° grado - Dirigente scolastico per 28 anni nelle scuole del primo e secondo ciclo -Giudice Onorario Tribunale per i Minori - Incaricato dal Direttore Genersle dell'Ufficio Scolastico Regionale per lo  svolgimento di quindici incarichi ispettivi presso le Scuole Paritarie - Componente Nuclei di Valutazione dei Dirigenti Scolastici della Puglia -Autore “Leadership per l’apprendimento”- Autore “Il Dirigente Scolastico-Authority territoriale del successo scolastico” -Autore “Una pedalata verso il successo” - Autore “ I care …per una scuola inclusiva”

 

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