Agenda 2030: Educazione allo sviluppo sostenibile.L’educazione, rientrando tra i diritti umani fondamentali, è una priorità assoluta e rappresenta, anche, il basamento su cui realizzare la pace e orientare verso lo sviluppo sostenibile.

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L’educazione allo sviluppo sostenibile, sebbene debba avviarsi dai banchi di scuola, non deve, certamente, rimanere arginata tra le quattro mura dell’aula scolastica.

Obiettivo primario della scuola è quello di ottimizzare l’accessibilità ad una formazione di qualità a tutti i livelli ed in tutti gli ambiti sociali, anche al fine di concretizzare azioni mirate al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti per il 2030. “Parlare di educazione allo sviluppo sostenibile significa parlare di un’istruzione capace di trasformare le persone e la società, per aiutare i singoli individui a prendere decisioni e agire per l’integrità ambientale e per una società più giusta” si legge nella pagina web riservata al life-long learning. Il documento delle Nazioni Unite “Education for Sustainable Development Goals: Learning Objectives” è un programma d’azione per i cittadini che mira ad orientare l’umanità verso un cammino sostenibile il cui fine è di assicurare una vita sulla terra sostenibile, pacifica, prospera ed equa per tutti, indirizzando tutto il mondo verso una prospettiva di trasformazione globale. Dunque, l’educazione allo sviluppo sostenibile diviene ora un obiettivo cruciale per il presente e per il futuro del nostro pianeta. La minaccia ambientale, connessa alla salvaguardia delle risorse del nostro Pianeta, rappresenta una sfida da fronteggiare per le future generazioni. Viviamo un’epoca che obbliga il mondo intero verso scelte completamente differenti da quelle fatte precedentemente, volte verso un moderno modello di economia che salvaguardi l'ambiente, dirette ad una collettività che sappia creare prosperità e benessere attraverso il riutilizzo dei rifiuti che produce. 

Affinché tutto questo accada, è doveroso un profondo cambiamento che interessi istituzioni, imprese ma soprattutto i singoli cittadini.  Questa nuova consapevolezza deve iniziare dalle scuole e dagli studenti, anzitutto dai più giovani che potremmo definire “nativi ambientali”: una generazione che, nella condotta quotidiana, opera nel rispetto dell'ambiente in cui vive.  L'intento delle istituzioni, tra le quali assume un posto primordiale la scuola, è quello di creare i presupposti affinché queste attività vengano sviluppate, potenziate, messe a sistema: dovrebbero rappresentare le basi di una nuova convenzione tra i cittadini, tramandabile di generazione in generazione, per lo sviluppo e il progresso del pianeta. L’educazione alla sostenibilità, perciò, diviene un progetto nell’ambito del quale si promuovono le competenze necessarie per contrastare i modelli esistenti, per perfezionarli e per realizzarne dei nuovi. Formare i cittadini, sia adulti che giovani, alla sostenibilità vuol dire innescare meccanismi di cambiamento collettivo degli atteggiamenti e degli stili di vita.  Una nuova visione dell’ambiente basata innanzitutto sulla sfera valoriale e successivamente su quella cognitiva.  Istruire, educare e formare rappresentano le basi sulle quali si erige l’assetto dell’Agenda 2030: la concretizzazione del 4^ goal “Fornire un’educazione di qualità equa, inclusiva e opportunità di apprendimento per tutti” è il primo step per compiere le aspirazioni dell’Agenda stessa. 

Miur, Indire e Asvis (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) hanno promosso un’iniziativa rivolta al raggiungimento del target 4.7 dell’Agenda 2030 introducendo il progetto Scuola2030 che propone ai docenti una serie di contenuti, di risorse e di materiali in self-training per un’educazione ispirata ai valori e alla concezione dell’Agenda stessa. Il portale Scuola2030 concorre al raggiungimento del Target 4.7 che così recita: “Entro il 2030, assicurarsi che tutti gli studenti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso, tra l’altro, l’educazione per lo sviluppo sostenibile e stili di vita sostenibili, i diritti umani, l’uguaglianza di genere, la promozione di una cultura di pace e di non violenza, la cittadinanza globale e la valorizzazione della diversità culturale e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile”.Il progetto Scuola2030 scaturisce dal protocollo d’intesa n. 3397 tra MIUR-ASviS, sottoscritto nel dicembre 2016, rivolto a “favorire la diffusione della cultura della sostenibilità” nelle scuole al fine di farle divenire messaggere di questa sollecitazione e, essendo a contatto diretto con il territorio, operino per la concretizzazione degli obiettivi di sviluppo entro il 2030.Tra le finalità prefissate dal protocollo MIUR-ASviS rientra quella che prevede “che gli interventi siano mirati in particolare alla individuazione di percorsi formativi per gli insegnanti, anche attraverso il ricorso alle nuove tecnologie tra cui un corso di formazione e-learning gratuito rivolto ai docenti”.

Concludendo, l’Agenda 2030 con i suoi 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), manifesta una comprensibile opinione sull’insostenibilità del moderno modello di progresso sia nella sfera ambientale che in quella socio-economica. Così viene irrevocabilmente superata la concezione secondo la quale la sostenibilità sia esclusivamente una faccenda ambientale e si rafforza una visione integrata delle differenti estensioni del progresso.“The new agenda is a promise by leaders to all people everywhere. It is an agenda for people, to end poverty in all its forms – an agenda for the planet, our common home” Ban Ki-moon, Segretario Generale ONU

Luigia Santoro, laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università degli Studi di Bari, abilitata per l'insegnamento della Lingua e Cultura Francese nella Scuola Secondaria di I e II grado e specializzata per il sostegno. Attualmente, docente di Lingua Francese presso la Scuola Secondaria di I grado. Ha conseguito diversi titoli post-laurea. Formatrice ed esaminatrice in corsi preparatori per il concorso docenti, con insegnamento di “Didattica Inclusiva” e “Sicurezza e Privacy nella scuola”. Tra le sue numerose pubblicazioni: “Un Atelier du CIR, le théâtre au service des demandeurs d'asile et des victimes de torture” (Stamen, 2017); “Identità rivelate. Stereotipi, culture e pratiche del velo femminile tra oriente e occidente” (Stamen, 2017); I fonemi marcati dell’italiano L2 nei migranti africani (Ed. Circolo Virtuoso, 2017); Scuola e Sicurezza. Compendio per operatori scolastici in materia di sicurezza (Stamen, 2017); Il Dirigente Inclusivo. Profili, funzioni e responsabilità del DS come leader educativo (Stamen, 2018). 

 

 

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