Da Credenti a creduloni !!!!!

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L’uscita della nostra rivista Magic e-school alla vigilia del Natale e a pochi giorni dalla pubblicazione dei dati Ocse Pisa mi spinge a riflettere su alcune caratteristiche della società italiana e del ruolo sempre più complesso assegnato alla scuola.

L’avvicinarsi all’Avvento è un profondo atto di fede; dimostra tutta la nostra capacità e volontà di credere nell’esistenza di un Figlio di Dio, venuto per civilizzare un mondo e per infondere in esso valori di uguaglianza, di giustizia, di solidarietà, di amore.Molti cittadini che non si sono riconosciuti nelle religioni hanno cercato laicamente gli stessi principi di uguaglianza, di giustizia, di solidarietà e di amore nelle ideologie che hanno accompagnato i popoli nei secoli scorsi. E la fede e le ideologie sono stati punti di riferimento “solidi”, forti che hanno orientato le nostre vite, i nostri principi, i nostri comportamenti. Siamo cresciuti forti e convinti della bontà delle nostre fedi o ideologie ed è stato anche utile e prezioso il loro relativo confronto e dialogo. Credere è stato quindi utile all’umanità ed anche la nostra forza per crescere orientati e convinti delle nostre idee.

I dati OCSE PISA pubblicati all’inizio del mese di dicembre 2019 ci consegnano i risultati dell’indagine svolta nel 2018 per i nostri quindicenni per verificare le competenze acquisite nel processo formativo nella scuola. I dati sono preoccupanti perché dimostrano come nelle competenze di lettura e di comprensione i giovani di oggi non sanno scrivere e non sanno leggere e presentano lacune notevoli nella comprensione in quanto riesce loro difficile comprendere ciò che leggono. Si è parlato, quindi, in questi giorni di un analfabetismo funzionale o analfabetismo di ritorno e si sta cercando nella vivacità del dibattito attuale le cause di simili catastrofici risultati.  Ne discuteremo anche noi nel prossimo numero della rivista di Gennaio 2020, ma voglio analizzare qui le conseguenze della gravità di questi risultati sulla cultura di un popolo e sui comportamenti tornando a riflettere sul tema del nostro “credo”. Anche se abbiamo smesso di credere nelle ideologie e siamo diventati tiepidi verso la fede, come accennavo all’inizio, non abbiamo smesso di credere e quindi anche in questi periodi manteniamo forte l’esigenza di credere in qualcosa, in qualcuno. 

I risultati OCSE PISA ci suggeriscono che abbiamo scarse capacità ermeneutiche di interpretare la realtà, non riuscendo a comprendere bene un testo; che non siamo capaci di operare le inferenze e i collegamenti tra quanto leggiamo e quanto abbiamo di cultura generale per poter arrivare ad una comprensione precisa dei fatti che si svolgono sotto i nostri occhi. In questa nuova dimensione esistenziale e formativa, la nostra necessità fisiologica ed umana di credere e di essere “credenti”, in mancanza di strumenti e “bussole” ci ha fatto diventare dei “creduloni”. Quando Giovanni Sartori analizzava le caratteristiche dell’homo “videns”, che ha sostituito l’homo “sapiens” aveva già intravisto questa mutazione antropogenetica dell’umanità e dell’uomo moderno, che non è titolare più di un pensiero personale, originale, critico ma diventa un replicante, un ventriloquo dei mass media. Ancora più preoccupante è analizzare che siamo diventati “creduloni” di fake news, di falsità che girano su circuiti creati all’uopo. Le fake news non possono avere per loro natura un sito ufficiale e quindi si veicolano sui social e ho ancora negli occhi l’orgoglio di una docente in pensione che mi mostrava sul suo smartphone una fake news ricevuta da un social e che si impegnava a diffondere perché i canali istituzionalizzati all’informazione non ne davano conto. Pensava di fare un servizio alla democrazia!! 

Aver smesso di credere nella “fede” e nelle “ideologie” per diventare “creduloni” ed adepti di algoritmi è il peggio che possa capitare ad un popolo.E la scuola deve reagire. Deve comprendere questi fenomeni ed elaborare strategie di cittadinanza attiva che aiutino i giovani a crearsi gli anticorpi necessari per non essere “gregari” inconsapevoli di scelte di “democratura”; un neologismo che sintetizza una nuova dimensione di apparente democrazia seppellita dagli algoritmi della dittatura tecnologica.

Anno 2020

Sarà un 2020 che ci permetterà di riflettere sui benchmark non raggiunti di Europa  2020, sarà un anno in cui ci toccherà rimboccarci le maniche per una ripartenza per far tornare l’orgoglio italiano, molla per lo sviluppo culturale e sostenibile per il nostro Paese e la Scuola dovrà fare il suo dovere ed il suo compito; e anche la nostra rivista cercherà di essere uno strumento di riflessione e di riscatto culturale.

                                                                                                 AUGURI e FELICE NATALE e FELICE 2020


Luigi Martano Laurea in Pedagogia-  Abilitazione Insegnamento Materie Letterarie Scuole Superiori 2° gradoDirigente scolastico per 28 anni nelle scuole del primo e secondo cicloGiudice Onorario Tribunale per i MinoriSuperamento preselezione concorso Dirigenti Tecnici MIURComponente Nuclei di Valutazione dei Dirigenti Scolastici della PugliaAutore “Leadership per l’apprendimento”- Autore “Il Dirigente Scolastico-Authority territoriale del successo scolastico”Autore “Una pedalata verso il successo”Autore “ I care …per una scuola inclusiva”

 

   

 

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